Ciao Cavallino e grazie dei complimenti!
ElettroshockNow wrote on 29.01.16 at 07:56:28:
Mi ricorda il film ritorno al futuro .....
Hai calcolato quanto idrogeno si produce in funzione dell'alluminio e soda ?
Cosa troviamo come scarto ? ,ma sopratutto è scarto ?
Ahahah devo montarlo su una DeLorean e provare a portarlo a 88 miglia orarie...
L'idea cmq, a parte questo esperimento dell'idrogeno monoatomico, sarebbe di utilizzare gli scarti domestici di alluminio (carta stagnola, lattine di birra...) per integrare una piccola produzione elettrica, che aiuterebbe il fotovoltaico in caso di carenza di sole.
Un'altra applicazione sarebbe quella di installarlo su un auto, e alimentare così il motore con l'idrogeno. A differenza di tutte le celle HHO per elettrolisi che si trovano in giro (che a mio parere lasciano il tempo che trovano), questa applicazione avrebbe valenza scientifica, in quanto si apporta realmente energia al sistema, fornendo idrogeno da reazione chimica.
Per sfruttarlo al meglio ci sono due possibilità, o si invia semplicemente l'idrogeno in un motore endotermico (di un auto o di un generatore) oppure si utilizza con maggiore efficienza in una fuel cell.
Facendo due conti veloci, considerando un auto a fuel cell, con circa 60 Kg di alluminio (più o meno il pieno di un auto) si potrebbero percorrere centinaia di Km. Dovremmo fare conti più approfonditi per stimare con certezza il tutto, anche nel caso di iniezione di idrogeno su motore endotermico.
Lo scarto di questa reazione chimica è l'alluminato di sodio, un prodotto intermedio del processo di estrazione dell'alluminio dalla bauxite. Da questo, tramite un secondo reattore a casa, si potrebbe riottenere l'allumino metallico, apportando ovviamente energia elettrica. Il tutto si comporterebbe come una enorme "batteria" eterna, in quanto la reversibilità delle reazioni chimiche è reversibile all'infinito.
Sarebbe un modo come un altro, per risolvere il problema batterie sulle auto elettriche, e un modo davvero innovativo per trasformare una qualsiasi auto a benzina o gasolio, in un auto elettrica, semplicemente installando il reattore a bordo. Senza trascurare poi il fatto che, in caso avessimo rottami di allumino da buttare, cammineremmo GRATIS!!
Forse sto correndo troppo con la fantasia, ma se non avrete fretta, vedrete l'evolversi di questo esperimento!
Lasciamo ora il tema idrogeno/elettricità (che affronteremo in una apposita discussione) per tornare al tema di questa discussione, ovvero produrre idrogeno monoatomico.
Il reattore è carico già da diversi giorni, ora devo installare un tubo trasparente in vetro con dentro il tungsteno toriato. Farò poi passare un piccolissimo flusso di idrogeno, e misurerò la temperatura in entrata e in uscita.
Se noterò un cambio anche minimo di temperatura, significherà che l'esperimento ha funzionato, ovvero il catalizzatore (tungsteno toriato) è riuscito in qualche modo a scindere l'idrogeno molecolare prodotto dalla reazione chimica, e trasformarlo in idrogeno monoatomico.
Gli impegni sono tanti, ma pian piano gli esperimenti procederanno!!
Un saluto a tutti Kekko!