Keyosz il 22/9/2010, 6:31
Isola 6
Ciao a tutti,eccomi finalmente a potervi parlare del traguardo di tutti questi anni di sperimentazione fai-da-te di impianto elettrico autosufficente, percorso tortuoso reso difficoltoso prevalentemente da ristrettezze economiche.Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto ma non posso certo dire che la cosa sia economica, se si guarda solamente il lato ecomonico sicuramente conviene sempre alimentarsi dalla rete nazionale, ma io ho scelto di farlo per passione, spirito di indipendenza e convinzioni ambientali, ma non volgio parlare di questioni filosofiche oggi, vi spiattello subito lo schema riassuntivo di tutto l'impianto allo stato attuale:
Breve descrizione e dimensionamento dell'impianto:- 8235Wp di pannelli fotovoltaici (45 moduli Sharp NU-183)- 2 regolatori di carica MPPT della Outback Power Systems modello FlexMax80- Inverter da 6000W della
Studer Innotec
modello HP Compact HPC 6000-48- Banco batterie da 2000Ah 48V (48 elementi da 1000Ah 2V della NBA ad elettrolita liquido e piastre positive tubolari)- Shunt ed apparati ausiliari Outback per monitoraggio correnti e stato di carica- Cpu x86 con software da me realizzato per accentrazione e controllo sistema in automatico e remoto via internet
Keyosz il 9/10/2010, 10:17
Re:Isola 6
Inizio la descrizione dettagliata dagli accumulatori, queste sono le foto del giorno della loro consegna a domicilio e del loro posizionamento, operazione abbastanza faticosa visto il loro peso e la superfice liscia dei contenitori, essendo poi pieni di acido solforico la loro movimentazione è sempre da farsi con calma e accortezza, li ho scaricati e posizionati assieme al rivenditore che me li portava e con l'aiuto di un amico.
In questa foto noterete il generoso spessore delle piastre e l'abbondante gomma porosa di isolamento come separatore attorno alle piastre positive:
Una foto degli elementi allineati:
Questa è la bulloneria e le sbarre di rame (stagnato credo) fornite a corredo per le inter-connessioni degli elementi:
Purtroppo per la poca serietà nella fornitura da parte del produttore le barre di connessione avevano una misura che non aveva nulla a che vedere con orientamento e distanze dei poli degli elementi, provando diverse cobine era evidente che si erano sbagliati, ad ogni modo poi successivamente sono state cambiate senza nessuna spesa aggiuntiva.Qui infatti vediamo gli elementi connessi in due serie da 48V 1000Ah poi connesse in parallelo tra loro tramite adeguati fusibili a bullone:
Qui in dettaglio la prima linea di fusibili dell'impianto, ovvero quelli subito sul polo positivo di ogni serie di elementi, questi fusibili prima della connessione in parallelo dei due banchi di elementi dovrebbero garantirmi una certa sicurezza se per una qualsiasi ragione le linee di cavi andassero in corto prima dei sezionatori sugli apparati elettronici ed inoltre se per una qualsiasi improbabile ragione una delle due serie di elementi avesse un corto in uno dei suoi 24 elementi la corrente che si riverserebbe da un banco all'altro sarebbe così elevata da far saltare il fusibile ed interrompere il catastrofico rivesamento di energia di tutto il banco gemello nel punto di corto dell'elemento guasto, che sarebbe talmente elevata da fondere il piombo e far evaporare l'acido
I fusibili a bullone sono da 250A.
Successivamente sono riuscito a procurarmi del grasso di vaselina tecnica da spennellare abbondantemente su tutti i poli e le connessioni degli elementi, poichè questa sostanza tiene lontano l'acido solforico che trasuda e l'aria dal metallo delle barre di connessione prevenendo o rallentando molto la loro corrosione, difatti se il rame delle connessioni non fosse così protetto entrando a contatto con l'acido solforico formerebbe delle belle fioriture blu di solfato di rame andando a rovinare la connessione elettrica rendendola resistiva generando calore e riducendo la resa o addirittura interrompendola con il pericolo di formazione di archi elettrici pericolosi in un ambiente potenzialmente ricco di idrogeno.
Nelle foto non si vede ma il locale in cui risiedono gli accumulatori ha una grossa bocca di lupo sempre aperta a garantire un continuo ricambio d'aria per evitare l'accumulo di idrogeno e fumi acidi dirante la ricarica degli accumulatori.
Keyosz il 9/10/2010, 10:39
Re:Isola 6
Qui altre foto dettagliate della struttura interna di questi elementi, come noterete vi sono tracce di solfatazione all'interno, difatti una delle cose che mi ha portato a discutere con il produttore era anche questo fatto, poichè da una batteria piombo-acido versione industriale fornita nuova mi aspetto che le piastre positive siano nere e quelle negative grigio scuro, pensate che il primo giorno quello che ora nelle foto vedete come macchie bianche era uno strato compatto e contiguo bianco, prima di pagare ho adeguatamente provato elettricamente le batterie, ed essendo che elettricamente soddisfavano le caratteristiche per cui erano state vendute le ho tenute ottenendo un moderato sconto e pensando eventualmente di applicare un desolfatatore se fosse stato necessario visto che comunque meccanicamente erano impeccabili.Ora a distanza di un anno di cicli di carica e scarica giornalieri sotto l'impianto di casa sembra che lo strato di solfato si sia ritirato parecchio, probabilmente l'anno prossimo sarà sparito del tutto e le piastre saranno belle nere quindi visto che erogano la loro capacità e non presentano cali di tensione lascerei perdere la desolfatazione anche perchè ricevono una carica completa entro mezzogiorno ogni giorno di sole pieno.
A distanza di un anno di test posso dire di essere soddisfatto di questi elementi NBA ma ad ogni modo se dovessi comprare un altro banco accumulatori piombo-acido le prenderei sicuramente FIAMM come quelle che ho preso per la baita, in quanto sono rifinite meglio e le piastre positive sono belle nere fin dal primo giorno, inoltre vengono fornite di connessioni flessibili, bulloni isolati, grasso anti-acido (equivalente della vaselina) documentazione per la ricarica, documento di collaudo e adesivi di avvertenza da applicare sulla porta della sala batterie, e non da meno le batterie fiamm hanno un adesivo su ogni elemento riportante marca, modello, capacità, densità acido consigliata e tensioni di carica, mentre gli nba a parte una desivo con livello minimo e massimo non hanno neint'altro, se non sapessi da dove vengono sarebbero perfettamente anonimi....
Keyosz il 9/10/2010, 11:14
Re:Isola 6
Ora basta parlare di batterie, passiamo alla sorgente inesauribile di tutta l'energia dell'impianto, si il sole, ma in realtà volevo parlare dei pannelli fotovoltaici
Sono veramente contento di questi moduli monocristallini della Sharp, sono da 183Wp ciascuno, hanno un voltaggio un pò strano in quanto sono il modello per gli impianti connessi in rete, difatti sono a 48 celle però mentre sceglievo cosa prendere ho fatto questo conto, se un 12V nominale sono 36 celle per il mio impianto a 48V nominali servono almeno 12:36=48:144 144 celle in serie, così ho filtrato tutti quei modelli che avevano un numero di celle sotto-multiplo di 144, e di fatti questi a 48 celle collegandone 3 in serie ottenevo 144 celle totali per serie che mi dà una tensione nominale esatta di 48V!Quindi il campo fotovoltaico totale è formato da 45 pannelli, connessi 3 a 3 in serie formando 15 stringhe poi connesse in parallelo nella sala tecnica dove risiedono gli apparati elettronici, quindi ogni stringa di 3 pannelli scende con una coppia di cavi rosso e nero da 10mmq, ho dovuto usare un bel pò di cavo ma ne valeva la pena per fare un lavoro fatto bene.Ho voluto portare ogni singola stringa di pannelli nella sala tecnica per avere sotto mano tutti i diodi di parallelo in caso di manutenzione e anche perchè nel seminterrato si rafreddano meglio che non nel sotto-tetto bollente d'estate ed in fine anche per avere la possibilità come espanzione futura di leggere la tensione di ogni stringa di pannelli tramite la regina rossa e monitorare tutti i pannelli da sistema centralizzato così da individuare eventuali stringhe in anomalia senza dover andare sul tetto a misurare con il tester una ad una.Comprando questi moduli fatti per gli impianti connessi in rete ho risparmiato circa il 15% che non prendendo quelli fatti apposta per impianti ad isola che alla fine sono la stessa cosa solo che hanno un numero preciso di celle per le tensioni delle batterie.Mi spiego il prezzo inferiore solo per il fatto che quelli per impianti connessi in rete hanno maggiore mercato e quindi abbassano i prezzi.
Purtoppo per via di una nevicata eccezionale mentre ero via per lavoro si è accumulata troppa neve nella parte inferiore della struttura sui pannelli l'inverno scorso e così il peso della neve ha stortato un pò tutta la struttura, fortunatamente i pannelli non presentano alcun danno, si sono solo piegate un pò le sbarre di zincato della struttura, non le sistemo in quanto questi 15 pannelli andranno poi a finire sul tetto quando finirò i lavori edili.
Questi 6 pannelli avanzavano e per non lasciarli lì a far niente mentre aspetto di essere in grado di finire i lavori sulla casa che interesseranno anche parte del tetto su cui non ho potuto montarli, li ho posizionati in verticale sulla parete della casa e non ho potuto credere che quei 6 pannelli in verticale producessero di più degli altri 15 inclinati lì a fianco durante i mesi invernali tra dicembre e febbraio, difatti in questi mesi il sole arriva quasi orizzontale, molto basso sull'orizzonte, anche se è una sistemazione provvisoria mi viene quasi voglia di trovargli una sistemazione definitiva uguale a questa....
Keyosz il 9/10/2010, 13:06
Re:Isola 6
Passo ora a descrivere la regolazione di carica delle batterie realizzata con due regolatori di carica MPPT FlexMax80 della Outback Power Systems, questi due regolatori sono in grado di erogare fino a 80A a lato batterie, nel mio caso ho suddiviso i pannelli solari in due gruppi facendo lavorare ogni regolatore a poco più della loro portata massima, questo perchè non mi piace usare le cose al limite ma mi piace sapere che gli apparati lavorano comodamente entro la loro protata massima con un buon margine così da non "stressare" troppo i componenti sia con le correnti elevate che con la generazione di calore, inoltre avendo due regolatori di carica in caso di guasto non resto del tutto a piedi, visto che la ditta produttrice è americana e bisogna spedirli fin l'aggiù per le riparazioni, cosa che potrebbe richiedere del tempo....Questi regolatori di carica, come già discusso più volte altrove nel forum, svolgono un importante lavoro di adattamento tra pannelli solari e batterie, essendo le tensioni ottimali di lavoro per massimizzare l'efficenza sia dei pannelli che delle batterie inevitabilmente differenti e variabili su tutta una scala di valori dipendenti dal tipo di insolazione, dalla temperatura e dallo stato di carica, questi regolatori non si limitano a regolare e elimitare la corrente per non sovracaricare le batterie, ma effetuano la ricarica a 3 stadi massimizzando l'assorbimento di energia durante le poche ore di sole e incrementano la corrente di ricarica in quanto internamente hanno uno stadio L-C controllato in PWM che realizza un perfetto adattamento sulla tensione di lavoro ideale dei pannelli in ogni momento della giornata grazie ad un software di inseguimento del punto di massima resa.Prima che li prendessi leggevo su forum americani che i regolatori di carica MPPT davano l'incremento di potenza maggiore nei climi più freddi o comunque nei periodi più freddi dell'anno, questo perchè più gionzione in silicio delle celle solari è fredda e più la sua tensione ottimale di lavoro si alza, questo si traduce nella pratica ad avere il regolatore MPPT che si assesta su tensioni a lato pannello più alte nei periodi invernali, specialmente se ventosi, così da consentire allo stadio L-C interno di erogare più corrente a lato batterie.Bene posso confermare che è proprio quello che avviene poichè l'ho verificato di persona l'inverno scorso e se ci pensate bene questo è un aspetto positivo da non sottovalutare, perchè anche se l'incremento è dell'rdine del 20-30% sulla potenza complessiva, arriva proprio quando si ha più bisogno di energia ovvero d'inverno con meno ore di sole e maggiori consumi domestici.In estate con il caldo torrido ho rilevato piccoli incrementi usando un regolatore MPPT ma in quel periodo poco importa in quanto già alle 11 del mattino ho energia in eccesso...Ad ogni modo non stò sfruttando a pieno le potenzialità di questi regolatori in quanto li faccio lavorare con una tensione nominale uguale a quella delle batterie mentre questa tipologia di regolatori dà i risultati migliori se la tensione a lato pannelli è più alta sempre restando nei limiti massimi consentiti dall'elettronica del regolatore. Per esempio questi regolatori al momento toccano gli 80V a lato pannelli in certe condizioni ottimali ma possono reggere fino a 140V, quindi in realtà potrei fare le stringhe dei pannelli anche da 4 o 5 in serie senza nessun problema, riducendo il numero di cavi e le perdite sfruttando una resa maggiore dei regolatori ma ho scelto di lasciare il campo fotovoltaico configurato su una tensione nominale uguale a quella delle batterie se per una qualsiasi ragione dovessi mettere dei regolatori di carica tradizionali PWM in caso di guasto, sostituzioni o manutenzioni dei FlexMax80, difatti ho qui nel cassetto due regolatori Steca PWM da 40A di riserva peornti per ogni evenienza futura.
Dettaglio dell'interno per far notare come un vero regolatore MPPT deve avere grosse bobine e condensatori al suo interno, se non vi sono tali componenti base dello stadio L-C non può essere un regolatore MPPT:
Regolatore MPPT Outback a confronto con lo Steca PWM di riserva:
Esempio di incremento della corrente e assestamento sul punto di massima resa dei pannelli durante una giornata di sole, come vedete la tensione dei pannelli è di circa 70V mentre a lato batterie abbiamo circa 50V con conseguente incremento della corrente che non avremmo se il regolatore fosse PWM:
Foto dei regolatori montati a parete e connessi all'impianto nella sala tecnica del seminterrato, partendo dall'alto troviamo le scatole con le alette di rafreddamento nere che contengono i diodi di parallelo dove tutte le linee provenient dal tetto e dall'esterno vengono messe in parallelo per poi entrare nel sezionatore con fusibili da 120A e poi connettersi sui poli di ingresso dei due regolatori. In basso troviamo l'uscita dei regolatori connessa al bus + e - proveniente dalla sala batterie tramite altri sezionatori + fusibili e una delle 3 shunt da 500A di misura delle correnti per il monitoraggio dello stato di carica delle batterie.
Per la realizzazione dei diodi di parallelo ho usato dei comunissimi ponti radrizzatori da 30A, difatti questi dispositivi altro non sono che 4 diodi connessi ad anello e racchiusi in un contenitore elettricamente isolato ma progettato per essere fissato su una aletta di rafreddamento in modo da dissipare il calore, quindi ho preso delle adeguate alette di rafreddamento, delle scatole di derivazione e vi ho praticato dei fori per fissare le alette e i ponti diodi come si vede in foto:
Keyosz il 9/10/2010, 13:57
Re:Isola 6
L'apparato che vedete in basso a sinistra montato su quella grossa aletta di raffreddamento è un SSR (solid state relay) ovvero un relè allo stato solido fai-da-te che serve a pilotare i boilers elettrici nella stanza a fianco che accumulano l'energia in eccesso durante la fase finale di ricarica delle batterie o a ricarica completata scaldando acqua per i sanitari prima che entri nella caldaia a gas così che la caldaia stessa lavori di meno o non lavori del tutto in base a quanta energia in eccesso c'è stata durante la giornata e di conseguenza in base a quanta acqua calda e a che temperatura è stata prodotta.Il segnale di pilotaggio per l'SSR viene generato sulla porta aux di uno dei due regolatori outback opportunamente configurato in modalità "opportunity load" che è una funzione simile al "diversion load" ma con delle piccole differenze, di fatti il regolatore di carica che opera in sincronia con il suo gemello tramite l'hub di comunicazione outback, cerca gradualmente di dare energia ai boilers e solo se anche accesi al 100% non dovesse bastare inizia a regolare la carica riducendo la potenza dei pannelli, in questo modo quando le batterie raggiungono la tensione di soglia dello stadio di carica in corso viene prima portato da 0 a 100% il pwm del carico di diversione e solo quando questo non riesce più ad assorbire l'energia in eccesso si limita quella proveniente dai pannelli, così facendo si ottiene la massima resa dei pannelli senza però intralciare o limitare la corretta ricarica delle batterie che per durare molto nel tempo devono ricevere una ricarica completa ogni giorno e restare in carica float per alcune ore, fase in cui i pannelli senza questa soluzione sarebbero quasi disoccupati.La scelta di un SSR è obbligatapoichè per svolgere bene questa funzione le resistenze dei boilers non vanno accese on-off ma vanno alimentate gradualmente da 0 fino al 100% della loro potenza e per fare questo il regolatore outback fornisce un segnale ad onda quadra a bassa frequenza (dovrebbe essere tra i 50 e i 100Hz) del quale modifica il duty-cycle anche chiamato PWM, perciò sono tanti on-off veloci nei quali viene cambiato il tempo di on rispetto a quello di off modulando così la potenza sulle resistenze, ovviamente un normale relè non sarebbe abbastanza veloce e si rimperebbe subito pilotato in questo modo.Foto dei boilers nella stanza a fianco, sono 8 boiler da 80litri l'uno idraulicamente connessi in serie ed elettricamente in parallelo verso il SSR, sono stati opportunamente modificati con resistenze a basso voltaggio fatte realizzare su misura da una ditta (redic s.r.l) per una tensione di 60V con una potenza di 600W l'una. Ho dovuto limitare la potenza delle resistenze a 600W nella versione a bassa tensione invece dei tradizionali 1200W perchè a 60V sarebbero stati 20A e il termostato standard integrao regge solo fino a 10A, il termostato di stacco della resistenza al raggiungimento della temperatura massima è importante per non far bollire l'acqua e non volendo usare un termostato esterno fuori-standard ho preferito limitare al massimo consentito dalla corrente la potenza di ogni singola resistenza.Quindi nel complesso il carico di diversione è in grado di assorbire 4800W a 60V, la tensione di 60V l'ho scelta perchè è la tensione massima raggiungibile dalle batterie nella fase di carica di equalizazzione, se le avessi calcolate a 48V avrei commesso un errore perchè tali resistenze, se tutto funziona regolarmente, entrano in funzione solo durante le fasi finali di ricarica degli accumulatori, fasi in cui la tensione è compresa tra 54 e 60V in base alle condizioni particolari del momento.
Queste sono le resistenze personalizzate che mi sono fatto fare:
Il relè allo stato solido pilota una corrente di 80A con una tensione massima di 60V, ho usato 4 IRFP4321 ovvero dei mosfet della international rectifiers capaci di reggere fino a 150V e 78A, dividendo i boilers in due rami e facendo lvaorare due di questi mosfet in parallelo per ogni ramo la dissipazione di calore è minima, di fatti la grossa aletta resta quasi fredda a piena potenza, ho scelto di usare una grossa aletta per far si che non vi fossero ventoline di mezzo che sono sempre quelle che si usurano nel tempo. Il circuito sopra i mosfet è un regolatore di tensione switching che abbassa i 48-60V delle batterie a 12V per alimentare lo stadio pilota optoisolato dei gate dei mosfet, ho usato un TLP250 per questa funzione.
Il ponte a diodi in mezzo ai mosfet viene sfruttato per i suoi diodi interni come sopressore di rilasci induttivi della linea pilotata ad onda quadra poichè anche se il carico finale è resistivo le elevate correnti circolanti lungo i cavi che si continuano ad accendere e spegnere ad onda quadra generavano dei rilasci induttivi in grado di danneggiare i mosfet.
Keyosz il 9/10/2010, 14:14
Re:Isola 6
La tensione continua di 48-50V delle batterie viene elevata a 220V e resa alternata sinusoidale a 50Hz dall'inverter della Studer della potenza continua di 5000W e 6000W per 30 minuti, un apparato veramente ottimo che consiglio a tutti, tensione in uscita molto stabile in tutto il range di potenza, resa ottima sia alle basse che alle alte potenze di esercizio, le ventoline interne si accendono solo quando vanno forno e lavatrice insieme altrimenti si sente solo un leggero ronzio del trasformatore interno, ci alimento tutta casa senza notare alcuna differenza rispetto a quando ero connesso all'enel, anzi direi che è anche più stabile, senza considerare che durante i blackout dei temporali estivi non ci accorgiamo neanche che le case intorno sono tutte spente e solo la nostra continua a brillare indifferente di quello che succede là fuori
In basso a sinistra c'è il sezionatore + fusibile sul cavo rosso del polo positivo, mentre sul cavo nero in basso a destra è montata la seconda shunt da 500A di misura delle correnti entranti ed uscenti dalle batterie, shunt fornita dalla outback.
In questa foto più dettagliata si vedono le due scatolette di derivazione dove entrano i fili dalla sala batterie appena dietro e dove con capicorda adeguati e bulloni effettuo la prima derivazione sulla linea delle batterie, prelevando l'energia necessaria per l'inverter per poi proseguire verso i regolatori di carica sull'altro lato della stanza.Il grosso circuito fai-da-te su mille fori è una scheda di ingressi ed uscite che comunica in RS485 con la regina rossa e che legge il segnale di emergenza dell'inverter e pilota il teleruttore lì a fianco che porta l'enel sull'ingresso dell'inverter, il tutto programmato in modo da far intervenire l'enel quando le batterie scendono sotto il 50% per evitare di danneggiarle per eccessiva scarica, in futuro metterò un generatore diesel e toglierò il contatore quindi quel teleruttore verrà sostituito con l'apparato di avviamento del motore del generatore.La scheda pilota anche 16 uscite a 24V AC per azionare delle elettrovalvole all'esterno per l'irrigazione, perchè già che facevo una scheda di attuazione ho messo insieme più funzioni.
Dettagli delle connessioni inverter, da sinistra a destra abbiamo: bassa tensione batterie, ingresso 220 sorgente esterna, segnale uscita inverter (contatto libero da tensione), uscita 220V che và verso il wuadro elettrico della casa.
Keyosz il 9/10/2010, 14:41
Re:Isola 6
Il cervello del sistema è formato da 3 dispositivi:- Il mate dalla Outback (piccolo display con contorno ovale)- Il flexNet DC sempre della Outback che legge le shunt e calcola il SOC- La regina rossa, un computer con processore GX1 300Mhz operante in DOS con software da me realizzatoI due apparati Outback automatizzano e sincronizzano tutti gli altri apparati Outback come i regolatori, usano un bus comune di comunicazione ed un altro apparato che chiamano hub con dei connettori rj45 simili a quelli della rete dei comuni pc, poi dal mate parto con un cavo seriale RS232 che si collega alla cpu x86 da me programmata, implementando il loro protocollo riesco ad interrogare il sistema outback ed avere in tempo reale tutti i dati di funzionamento, dati che raccolgo, assieme ad altri che leggo tramite le mie schede di interfaccia, per poi fare un quadro della situazione consultabile dal pc via rete, difatti la regina rossa è connessa in rete, o da fuori casa tramite il router adsl e internet. La cpu dos prende anche decisioni come quella di passare su enel in automatico o manualmente via comando pc e pilota l'accensione delle valvole di irrigazione, in futuro vorrei integrare più cose in quella cpu visto che al momento fà circa 2000fps solo per visualizzare quattro dati ongi tanto, mi pare sprecata....Per esempio vorrei monitorare la tensione di tutte le stringhe di pannelli, storicizzare i dati di funzionamento annuali, sondare la temperatura dei boilers, gestire carica e scarica di banchi batterie secondari che siano fai-da-te o schiave da sfruttare, gestire l'accensione delle luci notturne in base ai pannelli, l'accensione delle luci del garage all'arrivo di una macchina, ecc ecc... ma come al solito bisogna fare le schede di interfaccia e manca il tempo per fare tante belle cose!
Riporto di seguito delle schermate prodotte dalla regina prese durante l'arco di una giornata abbastanza soleggiata come esempio auto-esplicativo del funzionamento del sistema:
NonSoloBolleDiAcqua il 11/10/2010, 22:03
Re:Isola 6
Michia che lavorone...io non ho parole...come si fa a commentare un capolavoro del genere...riuscire a fare qualcosa del genere è un lavoro che non può essere minimamente immaginato da coloro che lo fanno per mestiere...se ti dicessi che sei bravo sarebbe riduttivo.
Complimenti
Bolle
Ferrobattuto il 11/10/2010, 22:40
Re:Isola 6
Veramente sono rimasto senza parole pure io.....
ma sinceramente mi piacerebbe "visitare l'opera" di persona.
Da soddisfazione anche solo vedere che c'è chi si impegna tanto.
Bravo Keyosz!
eneo il 12/10/2010, 10:24
Re:Isola 6
e' un capolavoro.....
Ferrobattuto il 12/10/2010, 13:29
Re:Isola 6
Devo dire che quando Key è venuto a farmi visita, tramite la mia connessione alla rete internet, mi ha fatto vedere in tempo reale cosa stava succedendo al suo impianto a casa..... Si vedeva sul monitor del mio computer la schermata della "Regina Rossa", con tutte le funzioni e i dati momentanei. Sono rimasto veramente colpito.
Poi non immaginavo che dietro ci fosse tutto questo.....
P.S.
Cosa nasconde la "X" di X86? Ci andiamo con qualche vecchio computer di riciclo?
Un po' di DOS o Linux vecchia maniera?
Ciao
eneo il 12/10/2010, 13:57
Re:Isola 6
Mi hai fatto venire voglia di comprare un'altro pannello.....io ti seguo piano piano ma ti seguo.
DOLOMITICO il 12/10/2010, 17:59
Re:Isola 6
Veramente l'everest del fai da te
,un'impianto magnifico,componeti mastodontiche e tutto molto serio e funzionale
.
Confermo che un BRAVO è solo riduttivo,quello che mi piace è che hai puntato in grande,ma non ti fa paura avere tutta quell'energia in cantina?
Da quello che posso daire dalla mia esperienza per un'impianto come il tuo tutta quella capacità è d'obbligo,pero mamma mia se fa impressione vedere tutto quel po-pò di impianto.
Veramente uno spettacolo
Keyosz il 12/10/2010, 20:51
Re:Isola 6
Grazie per i complimenti,
X Ferro: x86 è una abbreviazione di 8086, 80186, 286, 386, 486, 586 ecc, dove con x si indica qualsiasi generazione di processori della serie originale intel che finivano per 86 e con gli anni è andato a finire che con la sigla x86 si indica un architettura di processori retrocompatibili con il set originale di istruzioni del primo 8086, ovvero un qualsiasi processore della famiglia x86 è in grado di eseguire il codice eseguibile a 16bit del processore originale capostipite della famiglia, ovviamente migliaia e migliaia di volte più velocemente con quelli odierni.
Pensa che tutti i processori amd per pc e quelli intel (esclusi gli ultimi a 64bit) hanno ancora il set originale di istruzioni degli anni '70, ovvero puoi prendere un programma di allora e farlo eseguire, al massimo avrai problemi con le periferiche di input e output (scheda video, tastiera, disco, ecc...) perchè quelli sono cambiato parecchio. Ovviamente su ogni evoluzione di processori sono state aggiunte molte nuove istruzioni, ma il "dna" originale è ancora implementato nel silicio.
Scusa per la lunga deviazione, tornando a noi quando dico x86 intendo una cpu compatibile con codice per 8086 che tradotto nella pratica equivale ad un normale pc da tavolo, di fatti nella regina rossa ho usato una cpu embedded ad uso industriale, altro non è che una scheda da 5 pollici che è un pc completo equivalente ad un pentium di prima generazione "cloccato" a 300Mhz con tutto integrato, 64Mb di ram, scheda video, rete, 2 porte seriali, parallela, tastiera, ha anche un disco allo stato solido, la parte più interessante è che consuma solo 10W, in pratica l'impianto fotovoltaico nemmeno si accorge della regina, ho stimato che solo l'autoscarica degli accumulatori equivale a 20 di quelle cpu....
Per la cronaca quella cpu gira in dos, il software è realizzato per dos con linguaggio C++ grazie ad un port del noto compilatore gcc di linux per dos sotto il nome di djgpp, è un programma a 32bit in dos, ovvero ha accesso a tutta la ram, non solo al primo megabyte come i software nativi per dos a 16bit.
La scelta del dos è stata dettata dalla sua estrema semplicità d'uso, stabilità, avvio rapido e completo accesso all'hardware della macchina, come per i discorsi sulle vecchie batterie ingombranti a vaso aperto del '900 che "sono passate di moda" per quelle più affascinanti sigillate e colorate di oggi ma che poi si rivelano un fiasco e le care vecchiette di allora si scopre andavano molto meglio anche il caro dos non è di meno, se si dice "dos" tutti storcono il naso pensando a roba vecchia e superata ma è solo una questione di moda, per quanto mi riguarda se la cpu non si deteriorasse potrebbe girare tranquillamente fino al 3000
Certo che puoi far girare la regina rossa su un vecchio computer, anzi un qualsiasi computer (x86) fà girare quel programma e la sua installazione è banale, basta avere una macchina che si avvia in dos e copiare un paio di files + l'exe, però dovrai trovare un vecchio compter da tavolo che consuma solo 10W, ti sfido!
Anzi, a dire il vero, se vi dovesse venire utile anche per i vostri impianti, vi posso regalare il programma, ovviamente l'eseguibile, del codice sorgente sono più geloso che della morosa
, appena avrò avuto il tempo di completare la sperimentazione delle batterie fai-da-te, che vorrei realizzare un bel banco di accumulo da affiancare a quello principale, credo che poi mi rimetterò a completare, affinare ed espandere la regina rossa, magari se trovate il modo di avere una cpu/pc operante in dos che consuma poco e volete automatizzare il vosto impianto posso anche mettermi a disposizione per evnetuali aggiunte o personalizzazione se dovesse presentarsi la necessità, ma ovviamente abbiate pazienza per il tempo a disposizione
Ferrobattuto il 12/10/2010, 21:57
Re:Isola 6
CITAZIONE (Keyosz @ 12/10/2010, 21:51) [quote]Grazie per i complimenti...
Meritati, meritati.....
CITAZIONE [quote]X Ferro: x86 è una abbreviazione di 8086, 80186, 286, 386, 486, 586 ecc..........
Tutto questo, e quanto riguarda la programmazione, sarebbe stato bene nella nuova sezione dedicata.
Key... So benissimo il significato di x86.... Probabilmente usavo il mio primo 386SX a 25MHz quando tu andavi all'asilo.....
Nel "lontano" 1991. Bhè forse proprio all'asilo no, ma quasi.
Quello che intendevo io era sapere "quale" x86 avessi impiegato tu. Ce lo hai detto.
Ottima cosa quei 10W.....
Ti ricordo però che ora ti sei scoperto definitivamente come programmatore, comincia a barricarti contro gli assalti.
Keyosz il 13/10/2010, 11:49
Re:Isola 6
haha nel '91 mia cuginetta aveva 1 anno, ero un ragazzino che bei tempi spensierati, ma guarda che avevo anch'io un 386SX 25Mzh, era un tulip slim desktop, che bei tempi, chissà dove è andato a finire....
Comunque la cpu è una HE-842 con processore GX1 300Mhz:
Anche se è stata prodotta da tanti in diverse varianti, ad ogni modo questa cpu embedded è nata 5/6 anni fà, ora ve ne sono di similari con altri processori ma sempre x86 che consumano più o meno uguale ma viaggiano 10 o 20 volte di più, persino dual core (anche se in dos ne sfrutti solo 1 in quanto non esiste il multithreading), ma comunque sappi che il software così com'è adesso fà circa 2000FPS (ovvero esegue 2000 cicli al secondo su tutte le funzioni logiche) quindi direi che è quasi sprecato il 300Mzh figurati le nuove cpu di adesso... quella cpu ha 64Mb di ram ma ne userò 2 ad esagerare perchè è a 32 bit, se lo compilassi in borland 3.0 a 16bit potrebbe essere meno di 200Kb, la cosa che mangia tanta ram è solo la grafica
Pensa che le cpu embedded di oggi escono con 512Mb di ram di base e 2-4Gb di memoria flash (disco allo stato solido), in pratica un programma dos del genere è come se vivesse in una metropoli tutta per sè!
Ferrobattuto il 24/10/2010, 16:59
Re:Isola 6
Bene, quel vecchissimo 386SX ce l'ho ancora, ogni tanto lo accendo e funziona (che coraggio....). Chissà che non si possa impiegare....
Keyosz il 24/10/2010, 17:15
Re:Isola 6
Ma sicuramente Ferro, perchè non provi ad accenderlo con il tester collegato a lato 220 per misurare quanto consuma (solo l'unità centrale, niente monitor nella misura), fagli anche un paio di foto dell'interno della scheda madre, se vuoi apri una discussione nella nuova sezione che ti aiuto su quello che vuoi fargli fare, anche se sono curioso di scoprire cosa gli vorrai far fare, una centralina solare è improbabile a meno che non hai comparto altri pannelli, forse un ciclatore per batterie fai-da-te? boh, illuminaci sulle tue intenzioni, ti aspetto nella nuova sezione.
SpitsFire il 24/10/2010, 18:54
Re:Isola 6
Ciao Keyosz, aggiungo solo questo: Un capolavoro da guinness dei primati.
SpitsFire
Ferrobattuto il 24/10/2010, 19:19
Re:Isola 6
CITAZIONE (Keyosz @ 24/10/2010, 18:15) [quote]Ma sicuramente Ferro, perchè non provi ad accenderlo con il tester collegato a lato 220 per misurare quanto consuma (solo l'unità centrale, niente monitor nella misura), fagli anche un paio di foto dell'interno della scheda madre, se vuoi apri una discussione nella nuova sezione che ti aiuto su quello che vuoi fargli fare, anche se sono curioso di scoprire cosa gli vorrai far fare, una centralina solare è improbabile a meno che non hai comparto altri pannelli, forse un ciclatore per batterie fai-da-te? boh, illuminaci sulle tue intenzioni, ti aspetto nella nuova sezione.
Hemm...... Ho l'impressione che corri troppo..... Hai di sicuro molta più fantasia di me.
No, intendevo dire che "forse" in futuro potrebbe servire a qualcosa, che so..... Magari come registratore di eventi, come ad esempio associato al sensore dei terremoti di Bolle, o a qualche centralina di misura per eventi atmosferici tipo velocità e scariche atmosferiche... Bhò, ci si può pensare. Se avete qualche idea si possono postare nella nuova sezione.
Ma con calma, hè?
PinoTux il 24/10/2010, 19:58
Re:Isola 6
Mi associo ai complimenti!
Vedere tutti quei vasi in fila mi ha fatto ricordare le sale batterie delle centrali telefoniche dei piccoli centri dove ho lavorato, e come sala batteria posso dire che la tua è più grande!
Devo confessare che un po' di sana invidia la provo...
Ciao
Pino
Pyron il 24/10/2010, 23:00
Re:Isola 6
complimenti a parte, lavoro ciclopico, tanti anni ci saranno voluti, ma la tua abitazione è a tutti gli effetti un'isola elettrica autonoma anche in caso di cataclismi, che non produce un grammo di co2 e che non fa sentire la mancanza dell'enel... e che dire della regina rossa...santa subito!
potresti organizzare delle visite a casa tua, sarebbe davvero istruttivo e farebbe progredire tanto le testoline dei ragazzi delle scuole, che ormai sono tutte msn, facebook e cellulari
saluti e complimentoni, sarei onorato di vedere tutto questo di persona!
formica 2 il 6/12/2010, 18:58
Re:Isola 6
quanti industriali fate arricchire e quanto veleno avete fatto mettere in aria
kekko.alchemi il 6/12/2010, 21:52
Re:Isola 6
Complimenti keyosz, hai fatto un lavoro spettacolare, dirti che sei un fenomeno è voler sminuire. Che darei per poter avere il tuo impianto e tutte quelle batterie!!
X formica, sicuramente meno di quanto ne metti te con la tua auto e la tua corrente presa dall'enel fatta con il petrolio. E poi non puoi capire che soddisfazione ad avere la corrente gratis senza doverla comprare dall'enel. Secondo te, comprandosi un auto magari anche un suv, quanto veleno fai mettere in aria? Sicuramente meno di quello necessario a costruire un impianto ad isola.
max_linux2000 il 7/12/2010, 10:37
Re:Isola 6
Ciao keyosz,
Complimenti tanti ma tanti, anche da parte mia
Sarei interessato anche a conoscere meglio il sw da te usato per creare il tuo programma. Se ho ben capito hai scritto il programma sotto linux e poi compilato per Dos? So che è una cosa comune il cross compiling, ma non ne avevo mai sentito la necessità di saperne di più... fino a che non ho visto la tua regina
Se hai tempo potresti aprire una discussione in Software & sistemi operativi.
direi di cancellare il commento di Formica 2 in quanto cerca solo la lite e non apporta nulla.
ciao
MaX
OggettoVolanteIdentificato il 7/12/2010, 19:12
Re:Isola 6
Purtroppo,
il commento di formica2 rivela dei particolari piuttosto evidenti e poco discussi,e cioè il fatto stesso di scegliere pannelli fotovoltaici,batterie enormi al piombo,cavi di rame di grossa sezione,elettroniche e schede di controllo,inverter surdimensionati,8 serbatoi,resistenze ohmiche calibrate dalla fabbrica etc. etc.
comporta una spesa molto alta e un'emissione in atmosfera di gas nocivi da parte delle industrie che vendono e producono tutti questi accessori.
D'altra parte,non si sgancerà più neppure un euro all'Enel.
Resta,a mio avviso,il dubbio su quale sia il vero guadagno effettivo,se per l'utente,se per l'ambiente,o per entrambi,o per nessuno dei due.
Perchè,diciamocelo pure,Keyosz ha investito decine di migliaia di euro in uno stabile che,forse (e dico forse), poteva essere anche verificato per alcune cose come l'isolamento termico o il riscaldamento\raffrescamento invernale e estivo.
Non ho visto tra l'altro nessun generatore eolico,nè un pannello termosolare,pannello che lavora per almeno 7-8 mesi all'anno senza problemi,e che offre un grande risparmio di energia elettrica per quanto riguarda acqua calda sanitaria e preriscaldamento di caldaia.Noto un sistema a climatizzatore,classico per altro e forse neppure inverter.
Ne deduco che si tratta di un lavoro perlopiù sperimentale e dimostrativo,con l'utilizzo delle ultime apparecchiature sul mercato,giusto per ''sfidare'' l'Enel e non tanto per limitare quelle che,ahimè,sono le sempre più crescenti emissioni di gas serra e nocivi.
Riconosco altresì una buona abilità costruttiva e progettuale di Keyosz,anche se avrei optato per alcune varianti,come ad esempio l'utilizzo di diodi schottky in luogo dei ponti diodi, le batterie le avrei collegate vicino alla zona caldaie (per averle sempre belle ''tiepide''),i pannelli li avrei installati a terra per poterli pulire e poter eliminare la neve più facilmente,gli 8 serbatoi li avrei sostituiti con uno unico in acciaio coibentato,e altre piccole cose.Però,non conosco appieno le motivazioni della progettazione nè conosco la tipologia di fabbricato,nè so i prezzi che hanno fatto al nostro bravo tecnico Key.
Ognuno,in fondo,in casa propria è re,e a pranzo magna & beve ciò che più gli aggrada (
)
diodone il 4/1/2011, 13:12
Re:Isola 6
Ciao Keyosz
Ho visto questo tuo impianto ad isola, veramente bello. Volevo chiederti se puoi aggiungere poi, con calma, quando puoi, uno schema di come hai collegato il ponte raddrizzatore, che funziona come blocco per la corrente dei moduli FV. Volevo metterlo anche io sul mio impianto ad isola. Non ho capito dalla foto se ci colleghi solo il positivo, quello dei pannelli FV , mentre col negativo vai diretto al regolatore.Volevo inserire uno schema di ponte raddizzatore ma non ci riesco.Immagino che le uscite del ponte + e - tu vada al regolatore.Poi anche se per caso hai misurato la caduta di tensione.grazie diodone
paolot il 5/1/2011, 9:03
Re:Isola 6
lavoro kolossal
ma una curiosità, a parte il tempo per le parti da te realizzate quanto hai speso ?
Keyosz il 6/1/2011, 11:05
Re:Isola 6
Ciao Diodone,
il negativo dei pannelli và diretto ai regolatori, mentre dei ponti radrizzatori che contengono 4 diodi ne uso solo 2 ciascuno, uso i due terminali alternata (~) come ingresso per due pannelli e il terminale positivo (+) come uscita che poi va a collegarsi con gli altri positivi degli altri ponti tutti insieme verso il sezionatore/fusibile e poi verso l'ingresso del regolatore di carica.
La caduta varia da 0,8 a 0,6V a seconda delle temperatura del ponte, più è caldo e più si abbassa leggermente, non ho usato diodi shotcky perchè i pannelli a 48V nominali salgono anche fino a 80V a circuito aperto con temperatura bassa e i diodi shotcky non ne trovo facilmente che reggano una tensione di break-down del genere e quelli che si trovano di quel calibro hanno una caduta di conduzione quasi uguale ai diodi tradizionali, quindi ho pensato di usare i ponti radrizzatori perchè sono i diodi di potenza che costano meno sul mercato e hanno il contenitore elettricamente isolato facile da montare su aletta.
Nella scelta dei ponti radrizzatori, oltre alla corrente, scegli anche quelli con tensione più bassa possibile, per esempio io ho preso i 200V, in questo modo riduci sensibilmente la caduta in conduzione.
Su un sistema a 48V la caduta di 0,8V introduce una perdita di potenza trascurabile, equivale ad una caduta di 0,2V su un impianto a 12V nominali, quindi è veramente bassa e questi diodi sono facili da trovare, poco costosi e semplici da montare.
Ciao Paolot, preferirei non parlare di prezzi, marche e ditte nel forum, e poi la metà delle cose le ho comprate man mano e dovrei mettermi li a fare i conti per avere un totale, ma per avere un idea di grandezza è quello che avrei speso per una macchina nuova compresa di assicurazione, manutenzione, ecc per 5 anni, quindi alla fine visto che è anche una passione ho affrontato la spesa, se vuoi dettagli mandami un mp.
diodone il 10/1/2011, 13:11
Re:Isola 6
Grazie Keyosz per la risposta, penso di avere capito,poi comunque proverò visto che anche io,che ho un impianto ad isola,circa 1850Wpicco effettivi massimi,letti dal regolatroe,devo passare in primavera ad un impianto 48vdc.saluti e grazie di nuovo
biass il 10/1/2011, 19:43
Re:Isola 6
ciao key veramente complimenti per il tuo lavoro!
ho un dubbio guardando i tuoi pannelli di preciso l'orientamento perchè so per mestiere che ad ogni inclinazione diversa corrisponde un inseguitore mppt, senò hai dei problemi sulla produzione. o mi sbaglio?
Keyosz il 16/1/2011, 11:34
Re:Isola 6
Purtoppo ho dovuto adeguarmi all'andamento del tetto, mentre davanti a casa sono lì provvisormiamente in attesa di finire di sistemare il posto sul tetto in cui andranno in via definitiva, così a causa di queste problematiche non ho potuto fare molta attenzione all'orientamento, ma del resto questo impianto ad isola è calcolato per avere surplus di energia con il sole e massimizzare la produzione con il nuvolo, quindi non è che mi interessa molto le ultime cifre decimali dell'efficenza produttiva nell'arco di una giornata di sole, a dire il vero vorrei aumentare la produzione con luce diffusa nelle giornate nuvolose e ho notato che i pannelli più orizzontali sono quelli che producono più energia nelle giornate grige, ad ogni modo al momento ho 2 regolatori MPPT indipendenti (per questioni di otenza totale da gestire) quindi ho suddiviso i pannelli ragruppandoli il più possibile per orientamento/inclinazione omogenea, certo hai ragione che per massimizzare il punto di lavoro MPPT dovrebbero essere tutti inclinati uguali sotto lo stesso MPPT ma quei regolatori costano tanto mica posso permettermene 5 e fargli gestire solo 15-20A l'uno quando reggono fino a 80A, quindi ho ottimizzato la spesa (già elevata per altre cose) a discapido di una leggera minor resa nelle giornate soleggiate che tanto ho già sovraproduzione in quei casi
biass il 16/1/2011, 13:12
Re:Isola 6
ho notato che i pannelli più orizzontali sono quelli che producono più energia nelle giornate grigeciao cosa intendi con i pannelli più orizzontali nel senso tra di loro o + o - inclinati verso il sole?
Keyosz il 16/1/2011, 16:15
Re:Isola 6
Orizzontali rispetto a terra, piani, paralleli al pavimento, quando è coperto/nuvoloso la luce diffusa proviene da tutte le direzioni, ovvero dalla volta celeste uniformemente bianca (il più delle volte) quindi essendo i raggi luminosi del nuvolo provenienti da un angolo di 180° la posizione che li capta in maggiore quantità è quella piana rispetto alla superfice terrestre
sandroturbine il 17/1/2011, 14:00
Re:Isola 6
Buongiorno a tutti ,
inizio con i complimenti a Keyosz ma solo per il coraggio dimostrato . Certo che un lavoro del genere presuppone un progetto all'altrezza dei componenti utilizzati . Sono un tecnico elettronico che per lavoro fa impianti fotovoltaici in isola ,turbine idrolettriche ,gruppi elettrogeni ,automazioni industriali . Mi permetto di fare osservazioni perchè conosco tutti i componenti da te utilizzati (li ho usati in varie applicazioni )
Per farti capire capire che a me piace più il saldatore che la penna posso dirti: Bella la soluzione del relè statico dc fatto con i mosfet ,un piccolo alimentatore switching e un fotoaccoppiatore !Per quelli che chiedono il prezzo di un'impianto del genere posso dire che le batterie costano 500 euro l'una ,l'inverter 3000,i regolatori mppt 600
Anch'io sto pensando a una cosa del genere ...però solo quando il mio impianto da 4.7kW connesso alla rete non usufruirà più del contributo statale ! poi un po di accessori vari ... tra tutto arriviamo a 30.000 !!!
Elettricamente l'impianto deve essere realizzato meglio cioè tutto con le canaline, fusibili per semiconduttori ,non quelli per automotive .Concordo con te le fiamm sono fornite con i suoi cavi isolati e bulloni trattati anticorrosione . non montare i dissipatori dei diodi su scatole in pvc ,usa almeno un quadretto in policarbonato gewiss . I cavi che arrivano dai pannelli devono andare in una morsettiera , monta anche dei buoni scaricatori sulle linee e dei fusibili da guida din anche per poterli sezionare . Il regolatore mppt è davvero una bella macchina . Ricorda che quando si fa il parallelo con 2 blocchi così grandi di batterie si deve prevedere un sistema elettronico di equalizzazione perchè con il tempo i 2 blocchi potranno comportarsi in modo differente . Personalmente non faccio mai paralleli . A questo punto hai 2 linee dc dai pannelli ,2 mppt ...installavi 2 inverter più piccoli ugniuno con il suo banco di batterie da 48V 1000A . Sai che questi inverter hanno la funzione power shering cioè possono funzionare in parallelo dividendosi il carico !
Per ora basta consigli !!! se ti interessa ti dirò come vorrei fare io .
Saluti .
biass il 17/1/2011, 20:22
Re:Isola 6
ciao sandro, ho letto che installi turbine idroelettriche forse ti intendi anche di portata acqua, pressione, dislivelli ecc... abbiamo una discussione aperta su questo, in idroelettrico
fly1971 il 18/1/2011, 14:03
Re:Isola 6
Ciao keyos , organizzi visite guidate al tuo impianto? ..........;-)
Se si, mi prenoto per il prossimo viaggio.....
Cosa dire......pensavo che la mia fosse una malattia, quella nel fare le cose con precisione maniacale...ma vedo che siamo in parecchi ad essere "malati"......:-)
Lavoro notevole, mi piace anche l'idea dell'accumulo per i boiler, della serie "del maiale non si butta nulla....."
sandroturbine il 19/1/2011, 9:30
Re:Isola 6
Grazie per l'invito biass , non mancherò !
Devo fare una precisazione a proposito degli inverter HPC steca ,studer ,fronius (ora sono una parrocchia unica )
La funzione power shering è disponibile solo nei nuovi modelli XTH .
La cosa che davvero mi crea problemi in questi inverter è che non è disponibile il protocollo di comunicazione, la supervisione dell'apparecchio tramite pc oppure plc diventerebbe semplice .
Nel mio "conto della serva " che ho fatto a key mancano 20000 euro di pannelli quindi siamo a 50000 !!
Ciao
giofaro il 25/1/2011, 17:44
Re:Isola 6
Ciao sono Gio' volevo sapere cosa piloti con gli 4 IRFP4321 ?
Keyosz il 26/1/2011, 19:23
Re:Isola 6
Ciao Sandroturbine,
grazie per i tanti consigli, me li leggerò per bene con calma, ora vado di fretta, ma ti posso dire che gli elementi che vedi sono costati circa la metà della cifra da tè ipotizzata, è per questo che nella sezione accumulatori abbiamo alcune difficoltà a replicare nel fai-da-te accumulatori elettrocimici che a parità di capacità abbiano un costo uguale o inferiore, a volte si spende di più di materie prime (contenitori, eccessori plastici interni vari e metalli), di fatti una plantè semplice fai-da-te che abbia la stessa capacità degli elementi qui in foto costerebbe 4 volte solo di piombo.
Ciao Giofaro,
con quei mosfet piloto 8 resistenze da 600W l'una a 48V tramite un segnale PWM a bassa frequenza generato dei regolatori di carica FlexMax80 per dirottare l'energia in eccesso in fase finale di carica degli accumulatori verso il preriscaldo di acqua sanitaria.
giofaro il 27/1/2011, 11:24
Re:Isola 6
Ho capito e'il pricipio dellla resistenza zavorra in un regolatore eolico!Tu in questo caso usi un'altro regolatore!
sandroturbine il 27/1/2011, 13:36
Re:Isola 6
Ciao key,
Si, per le batterie io intendo il prezzo delle fiamm gel smg a ricombinazione che sono quelle che solitamente uso per non dovere realizzare un locale ad hoc con la ventilazione forzata ,le porte tagliafuoco la vasca di raccolta dell'acido ecc...
A proposito ,da quello che ho visto nelle foto , la tua installazione delle batterie non è a norma .. nemmeno un po .
Come ti dicevo servono fusibili in grado di interrompere correnti di cortocircuito di parecchi kA , I cavi devono essere protetti da canaline ,meglio se metalliche , l'illuminazione del locale deve essere a norma atex .
C'è poi un problema che con il tempo ho potuto riscontrare nei riscaldatori alimentati in continua o in pwm :l'elettrolisi .
questo provoca il deposito sui riscaldatori .Solitamente lasciamo i boiler come originali a 230V (non pensare che il contatto del temostato alimentato in dc per di più con 12 A ti dia una certa sicurezza !!) devi assolutamente mettere delle pt100 nei boiler ,entrare nel controllore e alimentare un bel teleruttore da 200 A con almeno 3 contatti in serie . non fidarti nemmeno del tuo SSR .
Considerati tutti questi problemi io consiglio di lasciare i boiler come in origine (altrimenti non risponde più ai requisiti di sicurezza ) e montare dei semplici inverter ,anche a sinusoide modificata , anche senza trasformatore d'uscita , diciamo quelli economici con il ponte d'uscita a igbt , tanto il carico è resistivo ,non ha mai picchi di corrente .
Ciao .
ecologix1971 il 31/1/2011, 10:36
Re:Isola 6
ciao keysoz,
ho avuto modo di leggere e vedere soltanto ora il tuo impianto. Veramente d'esempio e stimolo di crescita per tutti coloro che credono nel fotovoltaico, specialmente in modo autonomo. Complimenti e grazie per aver messo a disposizione di tutti materiale cosi' importante.
Keyosz il 3/2/2011, 10:28
Re:Isola 6
Ciao Sandroturbine,
beh vedi questo è un forum di fai-da-te, se avessi chiamato una ditta sicuramente avrebbero fatto il lavoro meglio ma avrei anche speso 4 volte tanto e quindi avrei lasciato perdere, ad ogni modo se avrai tempo di leggere le numerose discussioni nelle altre parti del forum noterai come siamo più attenti all'aspetto reale delle cose e non a quello commerciale e normativo, di fatti molte scelte "tecniche" e normative a parere delle normali persone sembrano più volte ad alimentare il settore commerciale, per esempio ormai abbiamo appurato con certezza del 100% che le batterie sigillate, al gel, agm e a ricombinazione sono una autentica ciofega in campo stazionario per impianti ad isola, durano meno delle batterie ad elettrolita liquido, costano di più e non è possibile favi manutenzione, ora non stò qui a dilungarmi anche perchè se ne è già parlato ampiamente in altre discussioni, ma oltre alla teoria ho visto molti casi pratici a sostegno.
Quindi visto che ci tengo al mio impianto e volgio che duri tanto nel tempo ho scelto la tecnologia di batterie che più si avvicina a quelle che realizzavano nella prima metà del '900, quelle sì che erano vere batterie, non a caso alcuni di noi stanno dedicando del tempo libero nella realizzazione di batterie robuste ed ingombranti come quelle di una volta, è un pò come la storia dei motori diesel di una voota che andavano con tutto e duravano 50anni, però non bisogna lamentarsi se sono più pesanti ed occupano più spazio, poi a quelli che mi dicono che consumavano di più gli rispondo ma come la mettiamo con i motori di oggi che anche se sono più efficenti sono a pezzi dopo 10 anni e quindi produciamo 5 volte più rifiuti? servirà ben del carburante per alimentare le fonderie per il recupero dell'acciaio?
Fatta questa premessa puoi ben capire come la penso a riguardo, è vero che servirebbe una vasca di raccolta acido ma sinceramente non ho mai visto un elemento rompersi di quelli vecchi di 20 anni ed in nessuna installazione e ti garantisco che quella stanza è chiusa a chiave quindi nessuno può accidentalmente romperli, ad ogni modo ho un secchio di NaHCO3 pronto nell'evenienza che dell'acido vada in terra, ma stai tranquillo che l'acido delle batterie non è più pericoloso di una tanica di benzina, di una bomobla del gas o dell'olio motore che potrebbe trafilare da una macchina.
Il ricambio d'aria è garantito da 2 bocche di lupo sempre aperte, non credere che non abbia a cuore la sicurezza, pensa che gli operai mandati dalla ditta produttrice delle batterie volevano entrare nella sala batterie con un cannello per completare l'installazione di inutili guaine termorestringenti ma io ho impedito una simile assurdità, accendere una fiamma ossidrica in un ambiente dove si può generare idrogeno, e loro sono certificati iso-bla bla bla metre io sono solo una semplice persona con la cognizione di causa di quello che faccio e del buon senso...
Quindi le normative vanno bene se giudicate da chi sà quello che stà facendo altrimenti sono solo scartoffie e costi aggiuntivi.
Ammeto che probabilmente dalle foto non si evince ma vi sono due fusibili a bullone ceramici appositi per batterie da 200A montati su ogni serie di elementi prima che partano i cavi verso l'impianto ed ogni utilizzatore ha un altro fusibile adeguatamente dimensionato per la linea che alimenta.
Per i bioler fino ad ora i termostati hanno lavorato egreggiamente, di fatti l'estate scorsa avevo raggiunto gli 80° su 5 boiler ed il termostato era intervenuto, ma ad ogni modo è presente una valvola di sovrapressione come sfogo in caso di problemi (come dovrebbe esserci su goni boiler 220), anche perchè il termostato si può benissimo rompere anche se alimentato a 220, per la polarizzazione delle resistenze indagherò, perchè non mi ero posto il problema in quanto la resistenza è elettricamente isolata dentro ad un tubo, nel senso che il circuito elettrico non entra in contatto con l'aqua per ovvie ragioni di isolamento quindi così du due piedi non riesco a comprendere come potrebbe creare delle correnti ioniche, ma forse mi sfugge qualcosa...
Ad ogni modo se avessi lasciato i bioler a 220V usando un inverter avrei dovuto pilotare un carico di 4Kw on modalità on/off e capirai bene che l'energia in eccesso non è improvvisamente tutta in un colopo esattamente 4Kw, ma man mano che le batterie diventano cariche ed in base ai carichi accesi in casa è un valore compreso tra 0 e 4000W con tutte le gradazioni in mezzo, quindi se appena ci sono anche solo 10W in eccesso ed un normale regolatore di carica inizierebbe a limitare la corrente io con dei boiler 220V avrei accesso 4000W, scaricando le batterie per 3990W, poi dopo qualche secondo avrei spento i biler e avrei atteso che si ricaricassero le batterie, questo metodo è sicuramente più economico da realizzare ma è risaputo (vedi forum americani outback o manuali morningstar) che genera dei micro-cicli di carica e scarica delle batterie che le usurano molto velocemente, mentre una regolazione pwm riesce ad evitare i micro-cicli degli accumulatori e a dare una diversione di energia ben bilanciata sull'essecco disponibile in quel dato momento, inoltre stò notando che probabilmente questi impulsi di carico ad onda quadra aumentano l'accettanza di carica delle batterie, forse hanno anche un leggero effetto desolfatante....
Grazie Ecologix1971,
se hai realizzato qualcosa ho progetti di farlo sentiti libero di parlarne anche tu sul forum
diodone il 3/2/2011, 13:17
Re:Isola 6
Concordo e mi associo al 100% con quello detto da keyosz
sandroturbine il 7/2/2011, 14:34
Re:Isola 6
Ciao a tutti ,
key, ti ringrazio per la esauriente risposta , abbiamo 2 punti di vista differenti ma probabilmente lo stesso obbittivo .
Non parliamo più di normativa ok, non è la sede opportuna , ma mi vuoi spigare cosa succede se un bimbo va vicino alle tue batterie con una chiave del 17 ? anche solo per emulare il papà o lo zio ? Non è demagogia la mia ....è come lasciare le chiavi dell'auto parcheggiata in giardino inserite nel cruscotto !! Voglio dire : la sperimentazione è utile e necessaria oltre ad essere assai divertente , ma realizziamo quelle dotazioni minime di sicurezza dettate dal buonsenso ! quel tanto che basta per non attirare l'attenzione dei vigili del fuoco o dell'asl se vengono a casa nostra a farci una visita !
Sulle batterie hai veramente ragione ! lo stesso discorso vale per le pompe di calore (vendute con Cop stratosferici) ecc .. Un po tutto quello che si vende viene decritto con prestazioni strabilianti ,chiunque dimostri con i dati ricavati dalla sperimentazione che quello che si dice non è reale ... è sicuramente mio amico . Sperimentendo non solo si risparmia ,ma si crea una coscienza tecnica comune in grado di non farsi fregare dal mercato !
Per i boiler ho capito ,l'effetto del pwm a bassa frequenza ,con i suoi picchi di corrente aiuta a desolfatare le batterie . Non ero a conoscenza dell'effetto dei micro cicli di carica -scarica sulle batterie .
Per quanto riguarda la parzializzazione dei carichi per chi vuole seguire la strada AC per alimentare i boiler , si puo' convertire il pwm in un livello proporzionale di tensione e comandare la tensione d'uscita dell'inverter , oppure usando lo stesso inverter di casa collegare i boiler come si fa nei riscaldatori industriali con commutatori statici (dei semplici triac ) con comando 0 crossing e parzializzato a tempo ,non ad angolo di fase .
sandro
Sostenibile il 5/4/2012, 18:30
Re:Isola 6
Ciao Key,
ad un anno e mezzo dalla realizzazione del tuo impianto , quali sono le tue considerazioni?
Come va l'impianto e cosa cambieresti se potessi tornare indietro di 18 mesi? Rifaresti le stesse scelte progettuali?
Saluti
ilovegreenenergy il 10/4/2012, 18:05
Re:Isola 6
MIZZEGA...ma questo non è un impianto fotovoltaico, è un CAPOLAVORO!!!!!
nuti2 il 8/5/2012, 15:18
Re:Isola 6
Ciao a tutti, ciao keyosz complimenti per l'impianto, se posso volevo chiedere quanto ti costa il banco.
ciao.
nuti2 il 15/5/2012, 18:53
Re:Isola 6
Ciao, a tutti, più studio l'impianto di keyosz è più mi rendo conto che, come ha detto qualcuno del forum questo è l'inizio-l'evoluzione degli impianti ad isola del futuro, e che con molta probabilità, dopo avere sentito le vostre impressioni proporrò a tutti i miei clienti che vogliono farsi o ristrutturasi la casa.
Mi permetto di fare alcune considerazioni sull'impianto Isola 6; a mio parere il sistema và valutato da due punti di vista, quello ambientale e quello economico, ordunque, su quello ambientale credo che nessuno abbia nulla da dire anzi se tutti avessimo quest'impianto il pianeta sarebbe per metà già salvato, anche perchè probabilmente le multinazionali dell'energia farebbero un bel passo indietro.
Il punto economico sembra il più debole, ( anche a detta dello stesso autore), bene, io cercherò di spiegare che a mio parere, invece è il più economico.
Poniamo che sia tizio che caio vogliono costruire una casa, ( di questi tempi è un pò dura), tizio per l'impiantistica adotta il sistema tradizionale, caio invece adotta l'impianto isola 6 di keyosz, andiamo ad analizzare i costi degli impianti portati nel tempo.
Tizio, per l'impianto elettrico e di riscaldamento spenderà circa 12 - 20 mila euro dipende, poniamo una media di 16.000, mentre caio spenderà per il suo impianto isola6, circa 30.000 - euro, ( chiedo conferma a keyosz), bene siamo all'anno 0 dal quel momento tizio ogni anno spenderà circa 800 euro di enel e 1.600 euro di gas o gasolio o altro per riscaldamento, mentre caio non spenderà un bel niente.
dopo dieci anni tizio ha speso circa 2.400*10 = 24.000 euro, mentre caio avrà speso circa 0, dopo vent'anni tizio avrà speso 48.000 euro mentre caio 0, dopo trentanni tizio avrà speso circa 72.000 euro mentre caio 0.
Premetto, che la manutenzione degli impianti avrà nel tempo gli stessi costi e pertanto non entrano nei conteggi in quanto si annullano.
Tiriamo le somme a 30 anni, fine vita dell'impianto fotovoltaico; tizio avrà speso circa 72.000 + 16.000 euro per un totale di 88.000 euro mentre caio con il suo impianto a isola avrà speso circa 30-40.000 euro, ( spero che keyosz prima o poi ci dia un costo), domanda chi ha speso di più.
Questa analisi, che sottopongo alle vostre osservazioni si basa su dati di adesso, ma tra vent'anni quando il petrolio da oro diverrà diamante, (nel senso che avremo un'impennata verticale dei prezzi, dovuta alla legge domanda-offerta), questi dati con tutta probabilità si raddoppieranno.
Complimenti keyosz, a mio parere tu sei un pioniere.
Ciao a tutti, scusate la lungaggine e attendo le vostre osservazioni.
ronwal il 15/5/2012, 20:01
Re:Isola 6
Per ora l'unico neo degli impianti ad isola sono l'accumulo.....un banco come quello come minimo costa sui 10000 euri......se dura tanto dura una 10na di ann o qualcosina in piu'....si certo....qualcosa si risparmia sicuro, ma quell'impianto con 8kwp di pannelli, le batterie, i regolatori, l'inverter,i boiler e tutto il resto fra' controlli di corrente e cpu cavi ecc ecc...non so' se sono sufficenti una 50ina di mila euro.....
nuti2 il 16/5/2012, 10:11
Re:Isola 6
Ciao, Ronwall, facciamo i conti della serva;
Pannelli 10.000 euro, batterie 10.000 euro, boiler n 10 * 200 = 2.000 euro, altro regolatori ecc 10.000,
totale conto della serva circa 35.000, naturalmente rimaniamo in attesa della conferma di keyosz, anche perchè, come dicevo volevo proporre questo tipo di impianto.
Ciao
Sostenibile il 16/5/2012, 11:28
Re:Isola 6
Faccio un esempio,
1 elemento da 2v e 1000Ah costa circa 600 EUR quindi 600 x 48 + spedizione ed accessori = 30.000 EUR
Fonte : http://www.shop.solar-wind.co.uk/acatalog/...deep_cycle.html
kekko.alchemi il 16/5/2012, 11:28
Re:Isola 6
Nuti sono perfettamente d'accordo con te, specialmente sul fatto che fra 20 anni il costo dell'energia sarà molto più alto di quello di adesso, perciò le spese di tizio saranno ancora più alte...
Per un impianto del genere (quello di keyosz) confermo che con 30.000 - 35.000 euro ci si fa alla grande, forse ad oggi con il basso costo dei pannelli anche qualcosa in meno. Aggiungo poi (deformazione professionale) che utilizzando le Plantè si ha una durata delle batterie di circa 60 anni risolvendo quindi tutti i problemi dell'accumulo.
Gli impianti ad isola saranno il futuro per due motivi, il primo è quello che hai detto te, il secondo è che quando la maggior parte della gente vorrà farsi il proprio impianto non ci saranno più incentivi perchè questi venivano pagati da chi non faceva l'impianto. Sorgerà poi il problema che in una città con altissima concentrazione di impianti grid ci sarà un surplus di energia che a mezzogiorno dovrà essere consumata, e con il diminuire del consumo delle fabbriche (un po' perchè chiudono, un po' perchè si modernizzano) in alcuni posti sta iniziando a diventare un problema. Mi ricordo di un paese su un isola, forse in germania che aveva sulla rete degli sbalzi di tensione che rompevano gli elettrodomestici proprio per questo problema.
Gli impianti grid non hanno futuro, vanno bene adesso perchè sono pochi, ma il futuro è secondo me l'indipendenza energetica, cioè le isole!
Saluti Kekko
Sostenibile il 16/5/2012, 11:38
Re:Isola 6
CITAZIONE (kekko.alchemi @ 16/5/2012, 12:28) [quote]forse ad oggi con il basso costo dei pannelli anche qualcosa in meno.
Ecco è proprio questo il problema secondo me. In tutte le ipotesi , il progresso tecnologico viene assunto come costante mentre in realtà è molto veloce e diventerà addirittura galoppante appena tra qualche anno l'energia rinnovabile sarà un prodotto di largo consumo e diventerà la nuova economia trainante. A quel punto gli elementi che compongono gli impianti subiranno un ricambio frenetico come avvenne per i telefoni cellulari ....
Stessa cosa avvenne con l'ardware dei pc e l'informatica in generale , oggi è tutto già pronto (on demand) , costa poco e lo si compra al centro commerciale... poveri ad esempio i commercialisti che investirono svariati milioni di lire in programmatori e sistemi AS400... e parlo di poco più di 10 anni fa... oggi con 3000 EUR comprano 5 pc ed un software di contabilità all'avanguardia...
Il mio vicino ha un impianto Grid da 9Kwp pagato circa 30mila EUR quando il pannello aveva il costo di 3 EUR a watt... oggi lo sapete quanto costa il suo stesso impianto ed occupa anche una siperficie minore mentre lui ha dovuto realizzare una struttura in alluminio enorme per ospitare tutti quei pannelli...
Io dico di spendere poco e di non accendere mutui o prestiti ...
E' solo la mia opinione. lungi da me offendere nessuno , compreso il mio vicino.
Saluti
kekko.alchemi il 16/5/2012, 11:44
Re:Isola 6
CITAZIONE (Sostenibile @ 16/5/2012, 12:28) [quote]Faccio un esempio,
1 elemento da 2v e 1000Ah costa circa 600 EUR quindi 600 x 48 + spedizione ed accessori = 30.000 EUR
Fonte : www.shop.solar-wind.co.uk/acatalog/...deep_cycle.html
Sono prezzi un po' altini, anche se alla fine sono in parecchi a fare questi prezzi... Se pensi che il mio banco Plantè da 500Ah 24V me lo sono costruito con 10 ql di piombo che a comprarlo in fonderia costa al massimo 3000 euro. Questo ti fa capire quanto ricarico c'è sull'acquisto di quelle batterie che di piombo ne hanno sicuramente meno...
Sto maturando l'idea di iniziare a costruire dei kit di montaggio per le Plantè, così chi le vuole si prende il kit con le piastre già fatte e saldate e poi si assembla gli elementi, chissà forse un giorno...
CITAZIONE (Sostenibile @ 16/5/2012, 12:38) [quote]...e di non accendere mutui o prestiti ...
Perfettamente d'accordo, in questi periodi bisogna evitare di prendere mutui, specie quelli a tasso variabile!
Sostenibile il 16/5/2012, 12:23
Re:Isola 6
CITAZIONE (kekko.alchemi @ 16/5/2012, 12:44) [quote]Sto maturando l'idea di iniziare a costruire dei kit di montaggio per le Plantè, così chi le vuole si prende il kit con le piastre già fatte e saldate e poi si assembla gli elementi, chissà forse un giorno...
Questa è una grande idea , se poi le realizzi interamente tu su commissione hai il tuo primo cliente
nuti2 il 17/5/2012, 8:09
Re:Isola 6
Ciao, a tutti, Kekko, tu che sei un grande in materia di impianti ad isola e probabilmente anche nella vita, e che hai insegnato al forum come costruire una plantè, elemento essenziale per la realizzazione di un impianto off grid, a mio modesto parere avresti due buone ragioni per realizzare il kit cui hai accennato, il primo, da definirsi un dovere quasi morale verso l'ambiente, il secondo, veramente, a mio parere potresti fare del businenes verde in quanto come dici tù, il fututo sarà di energia autoprodotta a isola, con una richista di impianti off grid molto importante.
Dimenticavo, qualora ti decidessi, il 2° e il 3° cliente è lo scrivente.
Ciao a tutti,
kekko.alchemi il 22/5/2012, 11:46
Re:Isola 6
Ti ringrazio per il "grande"... sono un semplice appassionato come voi!
Sono tante le persone che mi stanno chiedendo il kit, facciamo così ora faccio due conti su quanto potrebbe venire a costare un kit con le piastre già saldate e appena posso vi faccio sapere!
Un saluto Kekko
Sostenibile il 23/5/2012, 14:34
Re:Isola 6
Si secondo me sarebbe utile cominciare a buttare giù qualche idea di costo/fattibilità/tempi , se ho capito bene uno dei elementi che incidono sul costo è proprio l'acquisto del piombo , parlavi di 10ql a 3k EUR quindi te lo hanno fatto a 3 AUR al Kg e mi sembra un buon prezzo ma magari comprando quantità maggiori si ottiene un prezzo migliore considerando che è quotato in media 1928,50 USD/TON ( www.kme.com/it/prezzi_metalli#h_997 )
kekko.alchemi il 23/5/2012, 14:47
Re:Isola 6
Eh si, abbiamo cominciato a chiedere dei preventivi in fonderia per 50 ql, ci stiamo organizzando con un forno nostro in modo da non dar troppo peso al mitico leopoldo che già ci ha dato più di quello che poteva...
Dobbiamo capire quanti elementi riusciamo a piazzare, perchè come hai detto te, più piombo compriamo e migliore sarà il prezzo.
Saluti Kekko
nuti2 il 24/5/2012, 8:33
Re:Isola 6
Ciao a tutti,
""
obbiamo capire quanti elementi riusciamo a piazzare""", a mio parere farai fatica a star dietro alle ordinazioni, a tal proposito mi metto in lista per primo.
Ciao.
Sostenibile il 28/5/2012, 22:39
Re:Isola 6
@kekko
posso aggiungermi alla lista?
Tornando all'impianto di Keyosz, come mai poi non ha scelto di comprare uno o due inverter della Outback ? sicuramente avrebbe speso di più ma visto il livello dell'impianto non sarebbe stato quello il costo preoccupante. Per contro però avrebbe potuto sfruttare un unico protocollo di comunicazione per interrogare il sistema con il suo pc o addirittura se avesse usato il Mate3 (che ha la porta LAN invece della seriale ) avrebbe potuto mappare la porta IP sul router di casa in modo da prelevare i dati in temo reale dal web oppure , se il protocollo Outback supporta anche l'invio di comnadi, pilotare il tutto da remoto...
Certo in questo modo avrebbe avuto un impianto omogeneo totalmente integrato .
Ciao
eliafino il 1/6/2012, 13:39
Re:Isola 6
CITAZIONE (kekko.alchemi @ 16/5/2012, 12:44) [quote]Sto maturando l'idea di iniziare a costruire dei kit di montaggio per le Plantè, così chi le vuole si prende il kit con le piastre già fatte e saldate e poi si assembla gli elementi, chissà forse un giorno...
Altro cliente kekko,
mi servono delle batterie
kekko.alchemi il 1/6/2012, 14:13
Re:Isola 6
CITAZIONE (Sostenibile @ 28/5/2012, 23:39) [quote]@kekko
posso aggiungermi alla lista?
CITAZIONE (eliafino @ 1/6/2012, 14:39) [quote]Altro cliente kekko,
mi servono delle batterie
Ok, tutti in lista!!
Geda il 3/6/2012, 20:38
Re:Isola 6
Ciao a tutti!
Sinceri complimenti a Keyosz per la mega-centrale-elettrica!
mi sono iscritto al Forum perche ho una domanda specifica per Keyosz, essendo in fase progettuale di un impianto simile, ma molto più piccolo:
La regolazione della energia in esubero del tuo impianto non si poteva realizzare con lo stesso sistema, ma in corrente alternata? Se mi hanno informato corettamente, il Flexmax 80 può gestire la funzione "diversion solid state" sia in AC che in DC.
io avevo pensato di collegare un rele allo stato solido AC i pilotare direttamente la resitenza da 230V.
il vantaggio sarebbe l amplia disponibilità sul mercato di resistenze, un rele più piccolo ed economico, un solo cavo da tirare e un solo boiler più grande con un unica resistenza da ca 6KW (o di un valore adeguato al impianto)
lo svantaggio sarebbe una carica finale non così "pulita", le perdite sul inverter e l elevato sforzo di esso.
immagino che tu ti sei già posto questa domanda, e a me interessa come mai ti sei deciso per la versione DC.
ti ringrazio anticipatamente per la delucidazione.
Cordiali saluti!
Geda
IZ2LWE il 4/6/2012, 17:03
Re:Isola 6
Peccato che batterie come le plantè siano di difficile collocazione su un camper, altrimenti ci avrei fatto un pensierino
Cordialmente
Max
Sostenibile il 13/6/2012, 23:34
Re:Isola 6
@Kekko
Sai dirmi gentilmente le misure di un elemnto plantè? Larghezza, altezza , profondità e peso?
Grazie mille
Generalelee89 il 19/8/2012, 11:50
Re:Isola 6
Il costo di quest'impianto?
chrispat il 18/9/2012, 20:00
Re:Isola 6
ciao Sostenibile, complimenti per l'impianto!
...mi stò attrezzando per la mia prima isoletta, e la tua esperienza, nponchè quella di tutto il forum, è veramente utile, grazie
Chris
Gate Array il 9/10/2012, 20:49
Re:Isola 6
Devo associarmi alle congratulazioni di tutti...
Un mega lavoro.... fantastico
Complimenti ancora
walter t il 9/10/2012, 20:58
Re:Isola 6
Complimenti,veramente un impianto mega.Sono un nuovo iscritto, e visto ciò che sei stato in grado di realizzare volevo chiederti un aiuto.Ho acquistato 27 pannelli 230w 24v 60 celle.3 regolatori 60 A tristar pwa,inverter Kema 5000w 48v.
avevo in mente di fare 3 stringhe di nove pannelli(3x3 messi in serie,in pratica 90v 8A per ogni regolatore).
Il problema sono le batterie,1000A.Dove metterle????
Metterle in giardino avrei bisogno di 45metri di cavi(6 cavi di sezione di almeno 18mm) con una perdita abbastanza notevole.Potrei costruire a fianco locale caldaia(ampio ma occupato da caldaia,boiler scafali,ricovero di..........) uno box in cemento e porta in ferro di 40cmx100cmx210cm.
8 batterie troian
Trojan IND17-6V batteria 6 Volt 1090 Ah - Codice: 20050700 sito
www.shopenergia.com/index.html
Tale localino si troverebbe a 6 metri ad una delle 4 entrate di casa,ma la più frequentata.
Quelli della shopenergia mi dicono che il box andrebbe bene e che se ben areato non ci sarebbero problemi,pericolo di esplosione solo per cortocircuito.
MI PIACEREBBE SAPERE TU COSA NE PENSI?
POI I COSTI DELLE TUE BATTERIE(se più convenienti di quelle che vorrei comprare io)magari potresti suggerirmi il sito del venditore.
EVENTUALI CORREZIONI DA APPORTARE
GRAZIE
WALTER
milopiro il 20/10/2012, 7:26
Re:Isola 6
CITAZIONE (kekko.alchemi @ 1/6/2012, 15:13) [quote]
CITAZIONE (Sostenibile @ 28/5/2012, 23:39) [quote]@kekko
posso aggiungermi alla lista?
CITAZIONE (eliafino @ 1/6/2012, 14:39) [quote]Altro cliente kekko,
mi servono delle batterie
Ok, tutti in lista!!
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ciao kekko anche se in ritardo mi aggiungo anch'io se hai delle piastre per batterie o batterie elementi gia fatti!! ciao
ciacio63 il 19/11/2012, 13:35
Re:Isola 6
Ciao kekko , anch'io voglio essere messo in lista x le batterie , se volete un po di piombo io sto girando x i gommisti di camion e con un po di fortuna ve ne danno parecchio. io ho fatto così x i piombi da sub.
maxxx1 il 19/11/2012, 14:30
Re:Isola 6
mi accodo alla lista magari se ne hai qualcuna in piu' possiamo scambiarla con qualche pannello a 24volt che mi avanza
ilbadranuovo il 25/12/2012, 9:14
Re:Isola 6
FANTASTICO!
per le batterie dove ti sei rivolto? immagino che una fetta importante del budget sia finita li.
ciao e buone feste.
Luc
Soledinotte il 9/2/2013, 15:55
Re:Isola 6
Salve, sono nuovo del forum e cercavo chi mi potesse aiutare a realizzare un impianto ad isola.
Attualmente ho questo materiale da assemblare:
12 elementi stazionari da 2v 500 A
12 elementi stazionari da 2v 1100 A
86 pannelli CIGS da 130 w della TSMC solar (tensione vuoto 59,3 corrente corto 3,34 tensione nominale 44,5 v corrente nominale 2,92 A.
Vorrei realizzare un isola per rendere autonoma una mia abitazione in campagna dividendo l'impianto in 2, utilizzando i 12 elementi da 500A per i servizi e le luci, i 12 da 1100A per forno, piano induzione, lavatrice, pompa pozzo, autoclave.
Avevo in mente di usare un inverter Nedap ad isola ma ho contattato i rivenditori Italia e mi hanno detto che attualmente quel modello non è disponibile.
La mia idea è quella di poter utilizzare il più possible i carichi di giorno magari dividendo con dei timer in fasce orarie quelli non necessari tassativamente e di impiegare di notte la riserva di energia. Il mio dubbio sul fatto che le batterie devono essere caricate a 1/10 della loro capacitá, quindi sono costretto a limitare la quantá di pannelli. Vorrei invece usare tutti i pannelli in modo che una parte di energia carichi le batterie e l'accesso alimenti direttamente i carichi, che solo nel caso di calo si potenza pannelli (passaggio nuvole) attingano dalle batterie.
Come posso fare e quali accessori fra caricatori e inverter mi consigliate?
Grazie mille e complimenti per il forum che ho letto con molto interesse.
ElettroshockNow il 9/2/2013, 19:47
Re:Isola 6
Ciao Soledinotte,
premetto che vorrei avere i tuoi stessi problemi !!!!
.
Con i componenti che hai ,ti trovi un pò eccessivamente stretto di batterie.
Diciamo che come la metti 11Kwp di pannelli son difficili da gestire ......
Secondo me la soluzione è aggiungere 12 elementi da 1100Ah , convertire il tutto a 48V e usare un singolo inverter.
Cosi i conti tornano ------11Kwp -----sono circa 220A lato batterie nelle peggiori (migliori) condizioni.
Ciao
Elettroshock
Ps:poi le 500Ah
Soledinotte il 9/2/2013, 22:31
Re:Isola 6
Che tipo di regolatore di carica da 200 A a 48 volt consigli?
ElettroshockNow il 10/2/2013, 6:31
Re:Isola 6
Mi dispiace ,ma non avendo esperienza diretta su regolatori con questi amperaggi non saprei quale consigliarti.
Quello che consiglierei invece ,è optare in un sistema ridondante composto da una parallelizzazione.
Magari facendo gestire l'impianto da tre regolatori da 80A (qui troviamo i flexmax80 presenti in questa stessa discussione oppure i più economici PCM8048 oppure ..........chiedi le recensioni nelle discussioni ed elabora il risultato)
Ciao
ElettroshockNow
rinaldocamper il 10/2/2013, 8:08
Re:Isola 6
salve a tutti, sono nuovo del forum sugli impianti elettrici, vorrei avere dei consigli su come essere autonomo sullimpianto elettrico ho un impianto di 2,98 kw con lo scambio sul posto ma vorrei conservarmi la corrente di giorno per alimentarmi di notte come posso fare
ElettroshockNow il 11/2/2013, 12:00
Re:Isola 6
Fatti bene due conti se ti conviene .......
Cmq senza toccare l'impianto esistente (che credo ti sia già costato parecchio) potresti usare un buon UPS.
Esso dispone di caricabatterie integrato ,,,,accumuli di giorno .....e di notte gli simuli la mancanza di rete ......
Certo i rendimenti scendono di molto ,ma credo che sia la soluzione piu semplice senza troppe modifiche maggiori !!!!
Ciao
ElettroshockNow
Ps:evitiamo di uscire fuori discussione .....in caso apritene una nuova.Thanks
nuti2 il 12/2/2013, 10:36
Re:Isola 6
Ciao a tutti,
interessante il parallelamento di più regolatori sullo stesso pacco, puoi chiarirci meglio elettroshok,
ciao a tutti.
ElettroshockNow il 12/2/2013, 14:48
Re:Isola 6
Ciao Nuti2,
Un tipico esempio di installazione di due regolatori in parallelo è lo schema di installazione in questa discussione.
I regolatori condividono il pacco batterie e si scambiano dati attraverso una barra digitale dedicata,nella quale un solo regolatore è il master che controlla da remoto uno o più slave.
Questo dà la possibilità di ampliare l'impianto a step,oppure gestire la potenza a blocchi con il vantaggio della ridondanza ,quindi in caso di avaria di un inverter ,di una stringa.....ecc ...si riduce semplicemente la potenza prodotta.
Un esempio :
Ciao
ElettroshockNow
nuti2 il 12/2/2013, 17:29
Re:Isola 6
Molto bene, ho capito,
ma questo tipo di uso si può fare con tutti i regolatori o si necessita di evere regolatori dedicati con barra digitale?
Ciao e grazie.
ElettroshockNow il 14/2/2013, 14:07
Re:Isola 6
CITAZIONE [quote]ma questo tipo di uso si può fare con tutti i regolatori o si necessita di evere regolatori dedicati con barra digitale?
E' buona norma mettere in parallelo solo regolatori nati per questo scopo ,quindi equipaggiati di un link tra regolatori.....
Ciao
ElettroshockNow
aldo69 il 15/2/2013, 22:22
Re:Isola 6
Dio mio...............gran bel lavoro
kidysy il 18/2/2013, 19:17
Re:Isola 6
Si va bhe!! dai!! mi è venuto il mal di testa solo guardando le magnifiche foto!!! che SPETTACOLO!!!
Per quel che valgono...i miei complimenti!!
Carlo
mikkomikko67 il 29/3/2013, 22:07
Re:Isola 6
Esorbitante, superlativo, complimentissimi.
jackie2_it il 24/8/2013, 10:46
Re:Isola 6
Ciao ho visto che utilizzi un regolatore steca per alimentare il megapulse di quale modello si tratta?
Per desolfare una batteria da 45ah basta un pannello da 50w?
Scusa se ti faccio la domanda qui ma non funzionano i messaggi in privato.
ciccio105 il 28/11/2013, 11:39
Re:Isola 6
invece dei boiler non sarebbe meglio utilizzare un sistema del genere ? www.giacomini.com/it/sistemi/H2ydrogem/h2ydrogem_box/
Gianluca4 il 29/11/2013, 17:53
Re:Isola 6
Complimenti bell'impianto come hai detto tu in premessa purtroppo da un punto di vista meramente economico non sono ancora convenienti, mi piace la tua idea del sistema modulare da costruire piano piano. Anche io sto monitorando i prezzi dei pannelli fotovoltaici perché vorrei fare un primo modulo di 10 pannelli 60 X100 da 100 W e montali in verticale nel muro della veranda, mettere un piccolo sistema d'accumulo con 2 batterie e sfruttare la tua idea di generare acqua calda.
ader il 22/12/2013, 18:24
Re:Isola 6
Invece di preriscaldare l'acqua dell'impianto di riscaldamento , io farei andare una pompa di calore per il condizionamento (aria/aria) che ha un COP di 2,5 (Coeficente di prestazione pompa di calore , rapporto Energia termica/Energia elettrica) che in casa va , estate , inverno (in parallelo al riscaldamento) , 5 mesi invernali 4 mesi estivi tot 9 mesi il 75% del tempo.
Il ritorno economico è + immediato e la potenza recuperata è il 250% di quella con la resistenza nel boiler.
Con un fotovoltaico da 1kw con 7 ore di luce si generano 7kwh/die elettrici che con un COP 2,5 della pompa di calore diventano 17,5 kwh termici che corrispondono a 17,5/10/0,9=1,94 m^3 di gas (10 kwh/m^3 pci potere calorifico inferiore gas , 0,9 rendimento caldaia) che al costo di 0,84 Ero/m^3 da 1,94*0,84=1,6 Euro/die che per 5 mesi anno (riscaldamento) fanno 248 Euro/anno .
Per il condizionamento nei 4 mesi restanti fanno 1*7*31*4*0,24=208 euro anno (1kw*7ore sole *31 di*4 mesi*0,24 Euro/kwh costo EE enel) per un totale di 248+208=456 uro/anno.
Se per 1 kw di FV installato si spende 1500 Euro , (sena batterie) (FV+inverter) si avrà un ritorno dell'investimento (pay back) , senza detrazioni energetiche , di 1500/456=3,3 anni.
Se poi si ha la detrazione del 50% sull'irpef con reddito fascia tassazione 30% si hanno ulteriori 1500*0,5*0,3=225 euro e il pay bach sarà in (1500-225)/456=2,8 anni.
Rimangono comunque altri 3 mesi che se utilizzti nella parte elettrica rendono ancora 1*7*31*3*0,24=156 Euro che ridurrebbero di un'altro 10% il pay-back.
I conti sono validi per ogni vlore di potenza installata appena sotto o uguale alla potenza della pompa di calore dedicata al ft.
ovviamente il termostato ambiente della caldaia va messo + basso di quello della pompa di calore , in modo che quest'ultima sia il master del sistema, sempre on , e la caldaia sia di aiuto aceendendosi e spegnendosi.
ps:senza batterie non so se ok il sistema , vista la nuvolosità variabile , be , fate che valga il 10% come i 3 mesi rimasti , i conti restano tali.
ciao
Ader
iw5el cristiano il 22/12/2013, 19:09
Re:Isola 6
Nei tuoi conti c'è qualcosina che non mi torna Ader!
Con 1 Kwp di pannelli ci fai 2 Kwh d'inverno e 4 d'estate.. sempre che sia sereno!
ader il 22/12/2013, 20:56
Re:Isola 6
Sto seguendo il forum per farmi una cultura sul FV ; ma da quello che ho capito , 1KWp nelle 7 ore di insolazione genera 7 kwh perchè parli di 2 kwh inverno e 4 estate , forse tieni conto della nuvolisità e inclinazione fissa?.
Comunque rimane il fatto che far andare un pompa di calore con COP 2,5 è megli che un boiler che ha COP 0,95 se ben coibentato.
Da dati ho rilevato che la provincia di pavia , dove abito , ha un'insolazione media annua di 1381kwh/anno/m^2 ,
1381/365=3,78 kwh/die , ok hai ragione , ora ho capito.
Grazie.
Ciao
rgm il 12/1/2014, 15:48
Re:Isola 6
volevo fare i complimenti per l'impianto immagino la soddisfazione nel realizzarlo a parte quello che si è speso volevo chiedere se tutto funziona bene e se hai avuto problemi tecnici
saluti
Robrto:bye2.gif:
epry il 18/1/2014, 16:02
Re:Isola 6
perchè il ponte di diodi è stato gollegato cosi?
che io sappia il ponte di diodi ha 2 ingresi alternati e 2 uscite una + e l'altra -
ora collagandone 2 e prendendo l'uscita + di uno e l'uscita - dall'altro a che serve?
ElettroshockNow il 18/1/2014, 16:38
Re:Isola 6
CITAZIONE (epry, 18/01/2014 16:02:41 ) [quote]perchè il ponte di diodi è stato collegato cosi?
Ti rispondo con la descrizione prima dell'immagine:
"
Per la realizzazione dei diodi di parallelo ho usato dei comunissimi ponti radrizzatori da 30A"
Questo è possibile solo con 2 dei 4 diodi contenuti nel ponte ed è per questo motivo che vedi connessi solo tre fili .
Ciao
ElettroshockNow
epry il 18/1/2014, 21:21
Re:Isola 6
CITAZIONE (ElettroshockNow, 18/01/2014 16:38:31 ) [quote]
CITAZIONE (epry, 18/01/2014 16:02:41 ) [quote]perchè il ponte di diodi è stato collegato cosi?
Ti rispondo con la descrizione prima dell'immagine:
"
Per la realizzazione dei diodi di parallelo ho usato dei comunissimi ponti radrizzatori da 30A"
Questo è possibile solo con 2 dei 4 diodi contenuti nel ponte ed è per questo motivo che vedi connessi solo tre fili .
Ciao
ElettroshockNow
si avevo letto questo ma ancora non ho compreso ti spiace farmi capire meglio.
se hai connesso i pannelli all'ingresso dell'alternata l'uscita del primo ponte e il + e l'uscita del secondo ponte e il -
giusto?
se ho frainteso fammi un piccolo schemino e a che serve fare questo?
bodo81 il 18/1/2014, 22:25
Re:Isola 6
come ha detto anche elettro se usi un ponte radrizzatore puoi usare solo 2 diodi in questo caso....
per capire meglio come funziona guarda questo
lui entra sul alternata solo con il + degli pannelli (2pannelli) e esce con tutti è 2 in parallelo
epry il 19/1/2014, 0:39
Re:Isola 6
quindi cosi facendo riduce la resistenza sui diodi e ha sempre un diodo di blocco giusto
epry il 11/3/2014, 12:02
Re:Isola 6
eccomi qua ho realizzato il mio impianto da 2kw ed ho montato outback flexmax 80 anche io.
l'unico problema che per economizzare ho messo 2kw di pannelli anzi che 4kw. e di fatti stento a portare in carica le batterie perché alla mattina le ritrovo a 49v circa.
ora se voglio inserire un eolico con un mppt a 48v economico posso collegarlo sulle batterie direttamente oppure devo prendere qualcosa che possa dialogare con outback flexmax 80?
Franceschino il 18/10/2014, 10:57
Re:Isola 6
senza parole ! complimenti.
Orlando_2005 il 13/11/2014, 17:27
Re:Isola 6
Salve,per costruire un impianto autonomo quante batterie servono per non avere problemi, di tensione nei giorni brutti riesco a procurare queste batterie a costo zero
ditemi se vanno bene , da premettere che tengo un impianto da 6 kw, 3kw prendo l'incentivo e 6 da scambio sul posto.