Come ho scritto nel titolo, una multinazionale mi ha montato gratuitamente un impianto FV sul tetto di casa. Io posso solo autoconsumare la corrente prodotta di giorno, ma pago al gestore quella della sera, cioè quando i pannelli non producono. Avendo a disposizione un invertert da 3000w e delle batterie volevo sapere come posso automatizzare il tutto per disconnettere il contatore di casa la sera e riaccenderlo la mattina appena i pannelli entrano in produzione e ricaricare le batterie e ripetere il ciclo? Grazie .

scusa ma quella che produci in sovrappiù di giorno dove va?
non ti viene conteggiata come consumo dal gestore?
ciao

Penso che ti basti un commutatore elettronico,scusa ma il banco batterie di quanti V/Hh è?

CITAZIONE (chrispat @ 14/3/2013, 13:14) [quote]scusa ma quella che produci in sovrappiù di giorno dove va?
non ti viene conteggiata come consumo dal gestore?
ciao

Quella che produco in più non è mia. Il conto energia lo hanno loro.

CITAZIONE (walter t @ 14/3/2013, 14:18) [quote]Penso che ti basti un commutatore elettronico,scusa ma il banco batterie di quanti V/Hh è?

Scusa l'ignoranza, cos'è, come funzione e dove posso trovarlo.

ci sono dei punti da chiarire:

1) da dove hai intenzione di prendere l' energia per ricaricare le batterie??
pensa a questo in un impianto di quel tipo le tensioni che alimentano l' inverter sono di centinaia di volts, si parte da 150v in su a seconda dell' inverter e dell impianto che ti hanno montato;
esempio un inverter conergy puo' avere una sola stringa su 3 kwp montati si arriva a tensioni di 500- 600 v
esempio un inverter sma o power one anche se ha due stringhe in parallelo ad inseguitore separato ha in ingresso tensioni di 250- 300 volt

2) facciamo caso che tu riesca a studiare il sistema per poter caricare le batterie con quelle tensioni, ci sarebbe un altro problema se pigli la corrente necessaria a caricare le tue batterie questa non va ad alimentare il loro inverter, quindi non produce (il loro inverter ) e non immette in rete di conseguenza non gli viene pagato l' incentivo, se non gli viene pagato l' incentivo quelli della multinazionale vogliono capire perche il loro ( non tuo ) impianto non rende bene, fanno un controllo scoprono il perche e ti fanno un cul** a stelle e striscie.
quelle persone hanno fatto un investimento che deve avere un ritorno economico, spero che tu abbia letto tutti i cavilli del contratto prima di firmare.

3) ipotesi piu' plausibile, fai in modo che per ricaricare le batterie prendi la corrente necessaria dopo il contatore di produzione, in questo modo loro sfruttano a pieno il loro impianto, il contatore di produzione segna tutta l' energia prodotta ........ ma esiste un piccolo problema ....... dovresti raddrizzare la tensione da 230v ac in 24-48-96v dc e ti ci vorrebbe un bel sistema per poter far circolare la corrente adeguata.
ma qui sorgerebbe un altro problema anzi piu' di uno
3a) hai le batterie in ricarica ma il loro impianto non produce perche e' una giornata nuvolosa, la produzione non e' costante o altro , l' energia che va a caricare le batterie vai a prelevarla dalla rete ( pagandola a costo di fascia F1) e siccome il rendimento non sara' mai 1 a 1 spenderai 10 per caricare delle batterie che nella migliore delle ipotesi ti renderanno 8.
3b) in quale conto energia sei stato, anzi meglio dire gli hanno collegato l' impianto??
se l' impianto e' stato collegato nel IV conto energia, il kw prodotto che sia immesso o consumato gli verra' pagato sermpre a 25cent ( pigliamo sempre per esempio un 3kwp collegato al termine ultimo del 26 agosto 2012).
se invece gli hanno collegato l'impianto nel I o nel II semestre del V conto energia, riceverenno un incentivo piu basso, in quanto composto da due tariffe ( una ti da 19cent a kw immesso + 12cent per kw consumato)
esempio:
hanno stimato il loro impianto che in un anno gli produca 5000kw, di questi secondo i loro calcoli in base ai tuoi consumi stimati di 3000kw riceveranno un incentivo di 2000 x 0.19 = 380 euro + 3000 x 0.12 = 360 euro, per un totale di 740 euro.
nel tuo caso, siccome gli ciucci, se non tutta una buona parte del' energia per ricaricare le tue batterie, gli verra' che 5000 x 0.12 = 600 euro, per loro questi 140 euro in meno per venti anni sono una bella porzione del loro investimento e molto probabilmente altre stelle e striscie.
3c) ricorda che quello e' un loro impianto e tu non puoi metterci mano a monte perche di sicuro ci saranno delle penali

ma non era meglio se lo facevi per conto tuo e con l'incentivo ti ripagavi in breve tempo dell' investimento?

Interessante Piespe, ma che condizioni e costi ci sono in questo contratto ?

non vi conviene ve lo ripeto non vi conviene voi state dando ad un estraneo l' utilizzo per venti anni del vostro lastricato solare ......... ma le leggete le postille sui contratti?? non ci guadagnate nulla ...... il vostro risparmio di corrente e ben poca cosa rispetto a farvelo per conto vostro

io farei cosi':

di giorno utilizzo elettrodomestici vari come lavabiancheria asciugatrice e ferro da stiro, in piu' compro un piccolo pacco batterie.. diciamo 200 ampere a 24volt , e la sera ci collego tutta l'illuminazione di casa con un'inverter televisore compreso,
piccolo investimento e poca sottrazione di energia dalla produzione giornaliera, sicuramente risparmio in bolletta senza che se ne possano accorgere,
naturalmente presupponendo di avere illuminazione a basso costo e non faretti a bizzeffe da 50watt

Ciao
Matteo

gia in questo modo sarebbe piu' fattibile, ma rimane il modo di gestire i carichi, mi spiego, pigliamo per ipotesi che il rendimento nella arco della giornata sia costante ( quindi un caso ideale ) io so che nella potenza istantanea l' impianto mi produce facciamo 3kw, perfetto, pero' ho dei consumi variabili in quanto accendo il tv, attacca stacca il frigo, la lavatrice ecc........ ora bisognerebbe costruire un interfaccia che attacchi e stacchi il pacco batterie se i consumi di casa superano o sono uguali alla produzione istantanea del loro inverter, altrimenti ricado nella situazione di caricare il pacco batteria pagando l' energia che va ad alimentarlo, fermo restando che il pacco batteria ha bisogno di un grosso trasformatore/alimentatrore che passi la 230vac in 24-48-96vdc.
pero' la cosa deve essere gestita bene.

CITAZIONE (vde @ 30/3/2013, 02:37) [quote]ci sono dei punti da chiarire:

1) da dove hai intenzione di prendere l' energia per ricaricare le batterie??
pensa a questo in un impianto di quel tipo le tensioni che alimentano l' inverter sono di centinaia di volts, si parte da 150v in su a seconda dell' inverter e dell impianto che ti hanno montato;
esempio un inverter conergy puo' avere una sola stringa su 3 kwp montati si arriva a tensioni di 500- 600 v
esempio un inverter sma o power one anche se ha due stringhe in parallelo ad inseguitore separato ha in ingresso tensioni di 250- 300 volt

2) facciamo caso che tu riesca a studiare il sistema per poter caricare le batterie con quelle tensioni, ci sarebbe un altro problema se pigli la corrente necessaria a caricare le tue batterie questa non va ad alimentare il loro inverter, quindi non produce (il loro inverter ) e non immette in rete di conseguenza non gli viene pagato l' incentivo, se non gli viene pagato l' incentivo quelli della multinazionale vogliono capire perche il loro ( non tuo ) impianto non rende bene, fanno un controllo scoprono il perche e ti fanno un cul** a stelle e striscie.
quelle persone hanno fatto un investimento che deve avere un ritorno economico, spero che tu abbia letto tutti i cavilli del contratto prima di firmare.

3) ipotesi piu' plausibile, fai in modo che per ricaricare le batterie prendi la corrente necessaria dopo il contatore di produzione, in questo modo loro sfruttano a pieno il loro impianto, il contatore di produzione segna tutta l' energia prodotta ........ ma esiste un piccolo problema ....... dovresti raddrizzare la tensione da 230v ac in 24-48-96v dc e ti ci vorrebbe un bel sistema per poter far circolare la corrente adeguata.
ma qui sorgerebbe un altro problema anzi piu' di uno
3a) hai le batterie in ricarica ma il loro impianto non produce perche e' una giornata nuvolosa, la produzione non e' costante o altro , l' energia che va a caricare le batterie vai a prelevarla dalla rete ( pagandola a costo di fascia F1) e siccome il rendimento non sara' mai 1 a 1 spenderai 10 per caricare delle batterie che nella migliore delle ipotesi ti renderanno 8.
3b) in quale conto energia sei stato, anzi meglio dire gli hanno collegato l' impianto??
se l' impianto e' stato collegato nel IV conto energia, il kw prodotto che sia immesso o consumato gli verra' pagato sermpre a 25cent ( pigliamo sempre per esempio un 3kwp collegato al termine ultimo del 26 agosto 2012).
se invece gli hanno collegato l'impianto nel I o nel II semestre del V conto energia, riceverenno un incentivo piu basso, in quanto composto da due tariffe ( una ti da 19cent a kw immesso + 12cent per kw consumato)
esempio:
hanno stimato il loro impianto che in un anno gli produca 5000kw, di questi secondo i loro calcoli in base ai tuoi consumi stimati di 3000kw riceveranno un incentivo di 2000 x 0.19 = 380 euro + 3000 x 0.12 = 360 euro, per un totale di 740 euro.
nel tuo caso, siccome gli ciucci, se non tutta una buona parte del' energia per ricaricare le tue batterie, gli verra' che 5000 x 0.12 = 600 euro, per loro questi 140 euro in meno per venti anni sono una bella porzione del loro investimento e molto probabilmente altre stelle e striscie.
3c) ricorda che quello e' un loro impianto e tu non puoi metterci mano a monte perche di sicuro ci saranno delle penali

ma non era meglio se lo facevi per conto tuo e con l'incentivo ti ripagavi in breve tempo dell' investimento?

CITAZIONE (sinusoide @ 30/3/2013, 16:00) [quote]io farei cosi':

di giorno utilizzo elettrodomestici vari come lavabiancheria asciugatrice e ferro da stiro, in piu' compro un piccolo pacco batterie.. diciamo 200 ampere a 24volt , e la sera ci collego tutta l'illuminazione di casa con un'inverter televisore compreso,
piccolo investimento e poca sottrazione di energia dalla produzione giornaliera, sicuramente risparmio in bolletta senza che se ne possano accorgere,
naturalmente presupponendo di avere illuminazione a basso costo e non faretti a bizzeffe da 50watt

Ciao
Matteo

Ciao a tutti. Allora, il mio impianto funziona così:
I pannelli sono collegati ad un inverter in grid da 6Kw, l'invertere è immediatamente collegato ad un contatore bidirezionale e questo è collegato in parallelo al mio impianto. Da premettere che il mio contatore anch'egli bidirezionale è alla fine di tutto l'impianto, quindi se i pannelli sono in produzione (cioè di mattina dalle 08 alle 20 circa) io non prelevo dal mio contatore ma utilizzo quella che produco ( infatti sono cambiate le mie abitudini, cioè Lavastoviglie, lavatrici, pompe di calore tutto di giorno), la sera quando non c'è produzione prelevo dal mio contatore.
Al momento per esempio il mese di marzo ho prelevato circa 30 euro di energia, mentre prima i miei consumi erano di 250.00 Euro al trimestre. Quindi solo quella che consumo la sera la pago. Adesso sto cercando di capire come posso fare, avendo un pacco batterie adeguato, un caricabatterie 220 v a 12 o 24 V che ricarichi le batterie quando i pannelli producono prelevando direttamente dalla 220v e la sera staccare il contatore di ingresso ed attivare un inverter potente da poter gestire i consumi serali sino mezzanotte dopo di che consumi sono quasi a quasi 0. Qualcuno ha qualche idea?

Secondo il mio parere dovresti fare o farti fare una scheda a microprocessore dotata di un relè e di un sensore di corrente per analizzare il flusso di corrente e capire quando immetti in rete. Così in quelle condizioni potrai accendere il caricabatterie per la ricarica. Un inverter potrà alimentare l'abitazione in orario notturno.

Però prima di tutto dovresti vedere il contratto che hai firmato, perchè qualunque prelievo non contemplato potrebbe far partire una richiesta di risarcimento. La ditta di sicuro ha fatto dei piani di ammortamento, avranno fatto delle stime dei tuoi consumi e quindi del residuo che sarà a loro remunerato, se aumenti i tuoi consumi... probabilmente avranno stabilito un massimo di Kwh che puoi prelevare.



CITAZIONE (calcola @ 2/4/2013, 15:06) [quote]Secondo il mio parere dovresti fare o farti fare una scheda a microprocessore dotata di un relè e di un sensore di corrente per analizzare il flusso di corrente e capire quando immetti in rete. Così in quelle condizioni potrai accendere il caricabatterie per la ricarica. Un inverter potrà alimentare l'abitazione in orario notturno.

Però prima di tutto dovresti vedere il contratto che hai firmato, perchè qualunque prelievo non contemplato potrebbe far partire una richiesta di risarcimento. La ditta di sicuro ha fatto dei piani di ammortamento, avranno fatto delle stime dei tuoi consumi e quindi del residuo che sarà a loro remunerato, se tu aumenti i tuoi consumi... probabilmente avranno stabilito un massimo di Kwh che puoi prelevare.

Il mio contratto prevede il consumo totale della produzione al 100%, quindi ne posso fare quello che voglio, perchè loro guadagnano sull'incentivo di produzione.
Chi potrebbe aiutarmi a fare una scheda a microprocessore?
Puoi aiutarmi?

Mi spiace, io non posso aiutarti. Chiedi consiglio a elettro o fai un post nella sezione dei circuiti elettronici (pptea e simili)

infatti lo avevo chiesto prima ..... quindi hanno collegato l'impianto prima del 26 di agosto 2012

Possibile soluzione ..........

NOTE:
- UPS in priorità RETE , caricabatterie integrato escluso
- Il valore WATTCARICA è l'assorbimento del caricabatterie da misurare in fase di collaudo

Per i sensori (viste le elevate potenze scarto i miei buon piccolini ACS) quindi:
-SCT-013-030
-Oppure la versione AC del sensore Hall Ronwal (posso chiamarlo cosi? )

Il tutto gestito da micro ....... tendente al PPTEA (cosi' abbiamo maggior supporto )

La logica (nel mio cervello) dovrebbe funzionare ,ma aspetto il vostro pollice Up dal forum ...

Tempo realizzazione circa 1 mese ......( sò solo e sò una tartaruga ......)

Ciao mitici
ElettroshockNow

Elettro mi permetti una osservazione?

Dico solo per dire, non basterebbe un solo sensore bidirezionale prima del contatore 5, in caso di immissione il valore diventa negativo ..., ma probabilmente la tua scelta è dettata da altri motivi.

CITAZIONE [quote]Elettro mi permetti una osservazione?

Ci mancherebbe , è un piacere ricevere le tue osservazioni .

CITAZIONE [quote]non basterebbe un solo sensore bidirezionale

Non saprei come realizzarlo un sensore bidirezionale (con un solo sensore) ,
perchè in Ac non esiste un verso della corrente o meglio non ci sono valori negativi

CITAZIONE (ElettroshockNow @ 4/4/2013, 12:18) [quote]Possibile soluzione ..........
(IMG)
NOTE:
- UPS in priorità RETE , caricabatterie integrato escluso
- Il valore WATTCARICA è l'assorbimento del caricabatterie da misurare in fase di collaudo

Per i sensori (viste le elevate potenze scarto i miei buon piccolini ACS) quindi:
-SCT-013-030
-Oppure la versione AC del sensore Hall Ronwal (posso chiamarlo cosi? )

Il tutto gestito da micro ....... tendente al PPTEA (cosi' abbiamo maggior supporto )

La logica (nel mio cervello) dovrebbe funzionare ,ma aspetto il vostro pollice Up dal forum ...

Tempo realizzazione circa 1 mese ......( sò solo e sò una tartaruga ......)

Ciao mitici
ElettroshockNow

Come logica credo che ci siamo, ma il sistema dovrebbe interporre anche un sistema che stacchi il contatore bidirezionale quando è in funzione l'UPS, in modo da non riversare nessuna corrente su quel contatore per non dare a vedere che vi è una fonte di immissione diversa durante la notte o cmq quando i pannelli non producono.
No so se sono stato chiaro.



all' equazione che gestisce il rele' deve essere considerato, che per evitare che il pacco batteria venga collegato e staccato continuamente a seconda dei carichi della casa, un timer per cui
se prodotta < assorbita per meno di 15 secondi ( tempo da decidere, causa magari una nuvola che ombreggia oppure inserimento di qualche elettrodomestico per qualche secondo ) rele ON
se si superano i 15 secondi rele' OFF

CITAZIONE [quote]il sistema dovrebbe interporre anche un sistema che stacchi il contatore bidirezionale quando è in funzione l'UPS, in modo da non riversare nessuna corrente su quel contatore per non dare a vedere che vi è una fonte di immissione diversa durante la notte o cmq quando i pannelli non producono.

Non vi è da aggiungere nulla, per far partire l'ups occorre un interruttore a monte che interrompe la fase, quindi non vi è più continuità verso il contatore. La corrente non può andare verso la rete.

CITAZIONE [quote]se prodotta < assorbita per meno di 15 secondi

Giusta osservazione , una isteresi temporale è sicuramente necessaria ...... tempi da decidere in fase di test

Grazie

La possibile soluzione và avanti anche se sono ancora in modalità vacanza

SCHEMA AGGIORNATO



Alla fine dopo alcuni test ho deciso di scegliere i sensori SCT-013-030 che risultano di facile installazione ,ma sopratutto non invasivi nell'impianto esistente.

Il circuito prevede solo tre led di segnalazione (lampeggianti,fissi,tremolanti ) con funzioni ancora da decidere ... (Help me).

Ho deciso di non autoalimentare il circuito perchè cosi' facendo basterà spostare l'usb da un alimentatore per cellulari (switching ad alta efficienza) direttamente alla porta del PC per effettuare Aggiornamenti e Log (eventualmente interfacciabile anche con il Solar Platform)

Resto in ascolto per eventuali bacchettate

Ciao Mitici
ElettroshockNow



Leggo nelle caratteristiche di questo sensore:

Tensione output: 0-1V AC

Non sarà un po' pochino per assicurare una certa precisione?
L'input del PPTEA può leggere una tensione AC?

La sensibilità (dovrebbe ,in quanto solo letta ) essere legata alla resistenza di Shunt ( quella in parallelo all'ingresso.
In pratica il partitore resistivo R10-R11 dimezza la tensione di alimentazione (quindi 2,5V) e li manda agli avvolgimenti dei sensori .
Questi (sono in pratica dei trasformatori 1:2000 ) quando nel primario non percorre corrente riportano i 2,5V all'ingresso del PPTEA.
Invece quando il primario viene percorso da corrente essi cercano di far percorrere la stessa proporzionata (1:2000) nella resistenza di Shunt che la convertirà in tensione (Tensione di Burden).
In pratica modificando la resistenza si modifica anche la sensibilità.
Questo è quello che ho capito da questo articolo http://openenergymonitor.org/emon/building...nsors-interface
Attenderò il sensore per avere la conferma

CITAZIONE [quote]L'input del PPTEA può leggere una tensione AC?

No, infatti è per questo che aggiungo un offset di 2,5V
Per il calcolo della corrente mi baserò sulla esperienza fatta con Bolle in questa discussione

Partorito lo sbroglio ........
Questa Dovrebbe essere la basetta PCB AGGIORNATO




Sensori Arrivati e primi test
www.robot-italy.com/it/non-invasive-current-sensor-30a.html
Con un carico di 4 Amper sul secondario misuro :
-Senza resistenza di Shunt = 9 Vac
-Con 680 Ohm = 1,33 Vac
-Con 100 Ohm = 0,17 Vac

Quindi confermo quello detto in precedenza .... Funzica (come dice il grande)



Dopo alcuni test ho scelto come resistenza di Shunt quella da 100 Ohm la quale mi restituisce una tensione di Burden di 50mVac per Amper .
Quindi a 6Kw di assorbimento/produzione avrò :
nel primario 27 Ampere Rms ac
e sull'ingresso del PPTEA 1,35Vac rms con Offset di 2,5V

Quindi all'input analogico avrò un'onda sinusoidale con :
(1,35*1,41)+2,5 = 4,4 Volt picco superiore
(1,35*1,41)-2,5= 0,6 Volt picco inferiore

Bella la teoria ...... speriamo in pratica

Vedo, che il progetto procede a velocità sostenuta!!

Ti Piace ?

Giornata di riposo per me ...... che dedicherò al mio hobby preferito .......

PCB in incisione ......tra una mezzora è pronto .....
Hai sensori stò facendo conoscere il PPTEA

In finale se non ci sono intoppi consegno la Beta tra una settimana .....

Poi gli aggiornamenti e i problemi che incontrerai sul tuo impianto li risolviamo online ..........

E' Nato il PCB che emozione


Ed ho fatto conoscere i sensori al PPTEA ..... si son subito piaciuti