kekko.alchemi il 3/6/2013, 2:58
Radicazione Talee
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Salve a tutti, voglio descrivervi questo bell'esperimento di idroponica che ho fatto, mirato a far radicare talee di vite per una coltura sperimentale che ora vi descriverò.

Ma partiamo dall'inizio...
L'estate di tre anni fa, ad Agosto, mi trovavo in vacanza nelle meravigliose Alpi del Trentino, e mentre passeggiavo in fitti boschi di abete, mi imnbattei in una rarità davvero singolare. Su un albero di abete, vecchio di circa 100 anni, c'era una lunga vite arrampicata su di esso, nel bel mezzo di un bosco a migliai di metri di altitudine. Incuriosito da quanto vidi insieme a mio padre cercai di individuare che tipo vite fosse, ma non ci fu nulla da fare, era un esemplare di vite, almeno per noi sconosciuta. Così un po' per curiosità e un po' perchè mio padre possiede un azienda vitivinicola, decisi di provare a riprodurla. Sicuro del fat
to che era la stagione più sbagliata per prelevarne delle talee, ma sicuo anche del fatto che non mi sarei arreso, decidetti di prelevarne comunque delle talle, prestando molta attenzione a prendere solamente rami del II° e III° anno con sole gemme dormienti (vedremo poi cosa sono).

Le incartai arrotolandole in un giornale bagnato, le chiusi in un barattolo con un po' d'acqua sul fondo e le conservai in frigo a 4-5 °C per il resto della vacanza.
Intorno al 20 di Agosto tornato a casa con le talee nello zaino, mi convinsi che non potevo lasciarle seccare e dovevo per forza di cose riuscire nell'impresa di riprodurre una vite coltivata chissà quanti secoli fa in un posto che ora non esiste più, a migliaia di metri di altitudine.

Vi descriverò quindi in modo dettagliato come dovreste procedere per far radicare le vostre talee in un perido completamente sbagliato e in condizioni estreme come quelle che ho dovuto affrontare io con la mia vite.
Per poter riuscire nell'esperimento sarete costret
ti a ricorrere ad una radicazione forzata con ormoni in ambiente idroponico. Tranquilli è abbastanza semplice e non è niente di tropp complicato, l'importante è essere scrupolosi in ogni dettaglio.
La prima cosa che dovete fare è tagliare dalla vostra pianta (nel mio caso una vite) delle porzioni di ramo che abbiano 2 o 3 anni di età. Quelli del primo anno, e cioè quelli attuali, non vanno bene in quanto sono troppo teneri, vegetalmente molto attivi e quasi privi di corteccia e gemme dormienti. Potete quindi riconoscere i rami di 2 o 3 anni perchè hanno in genere una corteccia più spessa e più scura dei nuovi rami pieni di vegetazione. Dovete però cercarli lontani dalla punta della pianta, perchè avete bisogno delle gemme dormienti, cosa sono? Sono delle gemme sotto-corteccia che non sono germogliate, che o germoglieranno il prossimo anno o più probabilmente non germoglieranno mai, a meno che, non le stuzzicate un po'!

Il ramo ideale per la vostra talea si presenta più o meno così:













Un altra cosa importante che vi consiglio, è di prelevare talee che abbiano almeno una diramazione (nodo da cui partono due rami) nella parte inferiore dove vorremmo far spuntare le nostre radici. E' importante questo, perchè le radici cresceranno prevalentemente proprio in prossimità di questa diramazione.
Ora il prossimo passo sarà quello di procurarvi presso un vivaio degli ormoni radicanti come il mitico Transplantone o un suo equivalente.












Ora prendete un bicchiere di vetro o un fondo di bottiglia VERDE, è importante che sia di questo colore perchè questo colore, come per le bottiglie di vino, filtra i raggi UV che altrimenti copliranno la parte che deve radicare delle talee non favorendole ad emettere radici. Non è un caso infatti de le foglie sono verdi, trattengono ottimamente gli UV. Se non avete un barattolo di vetro verde, potete ovviare con un barattolo trasparente oscurato con della carta stagnola, ma vi perderete il fantastico spettacolo nel vedere le radici spuntare e crescere.

Detto questo siete pronti ad affrontare il vostro primo esperimento di idroponica, che non altro che una tecnica di coltivazione senza terreno, con le piante immerse in una soluzione acquosa di fertilizzanti, ormoni e un substrato di varia natura. Di tutto questo, quello che utilizzeremo per le nostre talee sono soltanto acqua e ormoni, in quanto il nostro scopo è solamente farle
radicare per poi trasferirle in piena terra, dove una vite è sicuramente più a suo agio.
Prima di procedere con il prossimo passo, vi annoio ancora un po' con le motivazioni di questa scelta.
In genere le talee sono fatte prendendo un rametto di una pianta interrandola direttamente in un vaso, facendo emettere le radici direttamente nella terra. Questa soluzione è la più semplice ma anche quella che presenta meno possibilità di riuscita, specie se le vostre talee sono state prelevate ad Agosto, in piena attività vegetativa. Per questo abbiamo optato per la radicazione idroponica, in quanto le talee stando immerse in acqua possono permettersi un ottimo apporto linfatico in tutte le loro periferie. Se stavano in terra, la quantità d'acqua a loro disposizione sarebbe stata troppo bassa, e molto difficilmente nelle nostre condizioni avrebbero attecchito.

Quindi chiariti i motivi della scelta, prendete un'abbondante punta di coltello di Transplantone e sciogletela in circa 200 ml di acqua, ora mette
le talee nel radicante e conservatele in casa in un luogo mite, dove non faccia ne caldo ne freddo, o dove arrivi una buona radiazione solare. In genere il posto migliore è vicino ad una finestra che aprite raramente.


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E' importantissimo non cambiare mai l'acqua nel bicchiere, rabboccate solamente quella che evapora, ma non cambiatela mai! Il transplantone oltre che a stimolare la radicazione evita anche il marciume dell'acqua, quindi state tranquilli, anche se vedete melmette o filature varie, non la cambiate, ma rabboccatela solamente. Questo perchè in quell'acqua le vostre talee inizieranno a versare, tramite il taglio inferiore, la linfa che si dissolverà nell'acqua e verrà riutilizzata dalla talea stessa tramite il suo apparato ascendente e discendente. Se cambiate l'acqua quindi toglierete la vitale linfa alla talea, procurandone
la morte.
Attendete quindi circa 2 mesi, avendo cura di non far calare mai il livello dell'acqua. Dopo qualche settimana vedrete già le gemme dormienti risvegliarsi ed emettere i primi germogli.
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Attendendo con molta pazienza circa due mesi, le gemme continueranno a crescere emettendo le prime vere e proprie foglie, ora la talea è nel punto critico, o muore o mette radici per soddisfare la forte richiesta di nutrimento che i germogli richiedono. Se avete fatto tutto correttamente nel 70% dei casi le vostre talee inizieranno a
tirar fuori, con immensa soddisfazione, le prime radici! Presentandosi come in foto qui sotto:
http://www.energialternativa.org/Public_mod/NewForum/ForumEA_mod/us/img827/1945/img3913800x600.jpg

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Belle vero? http://www.energialternativa.org/public_mod/NewForum/faccine_mod/smile.gif

Ora arrivati a questo punto, quando le radici arrivano a 3-4 cm di lunghezza siete pronti a trasferire le
talee in piena terra. Anche questa operazione è un po' critica, e questo perchè le esili radici cresciute in acqua sono molto fragili, e basta poco per romperle. Per questo non dovete assolutamente pressare la terra nel vaso, correreste il rischio di spezzare le radici dopo la tanta attesa...
Per far aderire in modo perfetto la terra alla talea e alle radici, ci faremo quindi aiutare dall'acqua. Prendiamo un vaso e mettiamo un po' di terriccio sul fondo, su questo appoggiamo la talea e con molta delicatezza versiamo la terra intorno alla talea SENZA pressarla.
http://www.energialternativa.org/Public_mod/NewForum/ForumEA_mod/us/img577/8872/img3929800x600.jpg

Arrivati alla cima del vaso, aggiungiamo acqua in abbondanza, fin quando non la vedrete uscire dal fondo, a questo punto la terra nel vaso sarà calata di parecchio. Aggiungetene atra e ripetete l'operazione con l'acqua, finché la terra si stabilizzerà ad una buona altezza.
Conserva
te il vostro vasetto con la talea nello stesso posto (è importante per il suo adattamento) in cui la talea è stata fino ad ora. Mettete un sottovaso al vasetto, in modo che vi resti sempre un po' d'acqua che verrà succhiata per capillarità dalla terra e quindi dalle nuove radichette. Per evitare marciumi e incrementare la crescita delle radici, potete innaffiare il vasetto con una piccola percentuale di radicante disciolto in acqua.

La talea è pronta a diventare una vera pianta bella, rigogliosa e robusta come la mamma! http://www.energialternativa.org/public_mod/NewForum/faccine_mod/laugh.gif

http://www.energialternativa.org/Public_mod/NewForum/ForumEA_mod/us/img547/9674/img3938800x600.jpg

http://www.energialternativa.org/Public_mod/NewForum/ForumEA_mod/us/img441/7832/img3939800x600.jpg

Non siete curiosi di sapere come è diventata a distanza di tempo la talea?? E' diventata una pianta molto forte, ha delle cara
tteristiche uniche, resiste alle malattie meglio di tutte le altre viti (selezione naturale) non soffre la siccità, è resistente al gelo (era in alta montagna) e soprattutto è di una varietà di uva rossa che oggi non esiste più!
Ne sto replicando diverse decine di piante, per farne un piccolo vigneto sperimentale e vedere che tipo di vino ne venga fuori! E' proprio una bella soddisfazione esserci riuscito!

PS: Domani vi metto le foto della talea da grande! http://www.energialternativa.org/public_mod/NewForum/faccine_mod/smile.gif

Un saluto a tutti, Kekko.











PinoTux il 3/6/2013, 18:21
Re:Radicazione Talee


Se mi gira metterò le foto del mio mini-orticello intensivo....


lasalute il 3/6/2013, 18:54
Re:Radicazione Talee
Ovviamente nella pratica di formazione delle radici varia da pianta a pianta. Ovvero ci sono quelle più predisposte come il salice piangente che emette radici anche se lo metti in un vaso di sabbia senza acqua e altre che le emettono con più difficoltà.

kekko.alchemi il 3/6/2013, 19:01
Re:Radicazione Talee
Certamente Lasalute! Anche la vite fa parte di quelle piante che emettono radici con facilità, la sfida è stata farlo di Agosto...


Per piante come l'ulivo, dove fare le talee risulta molto ma molto difficile si ricorre alla margotta, altra pratica abbastanza semplice che non necessita di ormoni o altre complicazioni... poi certo se si utilizzano sicuramente da una mano.

Anni fa feci una margotta di un ulivo, venuta al primo colpo e ora è un bell'alberello che continua a crescere. Anche in questa pratica bisogna rispettare qualche accortezza però. E' quasi tempo di una nuova discussione


X Pino, metti metti!!

Saluti Kekko

stefano idroponico il 3/6/2013, 20:12
Re:Radicazione Talee
Ottimo questo lavoro.... io ho realizzato un impianto per le talee di mirtillo , goji e ribes...

Ciao!



kekko.alchemi il 3/6/2013, 22:06
Re:Radicazione Talee
Ciao Stefano! Ho rimosso i link perchè non sono consentiti, come da specifiche nell'introduzione di questa sezione.
Ma ci farebbe molto piacere se postassi i tuoi risultati partecipando attivamente alla sezione.

Un saluto Kekko

ElettroshockNow il 5/6/2013, 11:24
Re:Radicazione Talee
Un nuovo mondo tutto da scoprire ........
Ottima guida ..... molto dettagliata ma sopratutto a prova di mignolo verde (cioè me !)

giacar78 il 11/11/2014, 20:21
Re:Radicazione Talee
Salve

ho letto questa esperienza riguardo la radicazione di talee di viti in acqua.

Vorrei chiedere se potreste aiutarmi nella scelta di un ormone radicante che abbia gli stessi effetti del transplantone che e stato utilizzato qui.

Quale prodotto potrei utilizzare secondo voi?

calcola il 11/11/2014, 21:30
Re:Radicazione Talee
Ma è una vite "fragola"?

tgsimo_a il 11/11/2014, 21:56
Re:Radicazione Talee
Anch'io sono curioso di sapere a quale specie appartenga... sospetto anch'io tipo fragola...
E tutte le nuove piante??? Sempre talee o innesti o margotta???

pluto1962 il 30/3/2015, 20:53
Re:Radicazione Talee
Bellissima la tua tecnica e ben studiata per non danneggiare le giovani radici nell'interramento. Vorrei mettere in questa discussione anchio qualcosa:
Riproduzione di piante: Questa guida é utile per chi in casa o in giardino vuole riprodurre delle piante senza acquistarle, nel tempo diventeranno come la pianta madre.

Le piante si possono riprodurre : per seme , per talea di radici,per rizomi,per tubero,per divisione,per pollone,per steli,per propaggine aerea(margotta),per propaggine di punta, di ceppo, per interramento,talea di stelo,talea di legno,innesto.

attrezzature : coltello,forbici da giardino,mastice per alberi

Moltiplicazione per seme : preparazione, tenere immersi i semi in acqua per 12-24 ore prima di piantarli. Riempire con terra il recipiente cm.6 sotto bordo. Pressare con le dita la terra . Seminare spargendo i semi. coprire con spolveratura di terra i semi. Pressare nuovamente ma con una tavoletta.Annaffiare. Poneteli in un posto riparato.

Talea di radici : Lavare le radici prelevate , tagliate le radici vicino la corona togliete la punta con taglio obliquo interrate. Funziona per PIANTE ALPINE Anemone,geranio primula. PIANTE ERBACEE Acanto,Limonium. ARBUSTI Lamponi,Aralia ALBERI Catalpa,Robinia. RAMPICANTI Bignonia,Passiflora.

Il rizoma : é un fusto ingrossato che si sviluppa lateralmente più o meno in superficie.Vengono prelevati dopo circa 2 mesi dalla fioritura (Iris,Calle,Mughetto,Peonie;Menta) estirpare tutta la ceppaia.Eliminare i rizomi vecchi tenendo quelli nuovi.Tagliare le foglie e ridurre le radici cm.6/7. Rimpiantare

Per tubero : é la patata Dividetela controllando che ogni parte abbia un occhio . Spolverizzare le parti tagliate con funghicida. Piantate in terra dopo che il funghicida si é asciutto.

Per divisione ( bulbi ).Giacinti,Narcisi e altri. Si scava la pianta e si prelevano i bulbetti giovani e si ripianta il tutto. Interrare a una profondità pari al doppio della loro altezza.

Divisione di piante (genziane,geranio,veronica altre) Scavare la pianta recidere gli steli più alti dividere la pianta in più parti in senso verticale.
Polloni (Cycas,yucca, altre)Il pollone é una piccola pianta che si sviluppa lateralmente sopra o sotto terra .Staccare il pollone in primavera dalla pianta madre.Ripiantarlo adoperando un composto di terriccio con aggiunta di sabbia. Eliminare quasi tutti i getti che ha.

Foto :Talea di clementina ,palmetta da seme,Aloe per divisione radici,cycas per pollone.

Propagine interrata é una tecnica di riproduzione che consiste nel prendere degli steli dalla pianta madre e interrarle lasciando un tratto fuori terra , previa asportazione delle foglie nel tratto interrato, dopo circa un mese spuntare la cima della propagine interrata lasciare per un anno.

Propagine aerea o margotta é una delle tecniche più antiche per la riproduzione.Si sceglie un ramo di pianta legnosa a circa 20 cm.dalla cima che viene indotto a radicare. Potare foglie e getti laterali , incidere lo stelo,prendete dello sfagno,lo bagnate e poi strizzatelo.Avvolgetelo intorno allo stelo preparato sovrapponete un quadrato di politene nero e fermare quest'ultimo con nastro isolante adesivo.
Alla fine del periodo (stagione vegetativa) potate i getti nuovi fuoriusciti.Tagliare lo stelo subito dopo la margotta.Allentare leggermante lo sfagno e le radici invasare .

Talee di stelo ,rametto prelevato cm.15/18 da pianta madre ,lasciare alla talea ,solo due foglie all'apice.La talea di legno tenero viene prelevata in primavera a più capacità di radicare di una a legno duro prelevata al termine della stagione vegetativa. Per stimolare la talea a radicare si usa o l'ornome da radicamento o intaccarle alla base per stimolare la formazione di radici.I rametti possono essere prelevati appena sotto il nodo della gemma o di internodo (in mezzo a due gemme),oppure di tallone ,quest'ultima viene prelevata da un getto laterale.Dopo l'interramento in vaso annaffiare.Spalmare sulla sommita della talea un mastice per legno ,tenere il terreno umido ma non troppo. Mettere il vaso in un luogo riparato.

Si possono effettuare anche talee di foglie specie per quelle monocodiledoni.Prendete una foglia sviluppata recidetela sezionatela a striscie trasversali ad angolo retto rispetto alle venature distanziando i tagli di cm.4. Inserire le talee verticalmente nel vaso preparato con terra.Annaffiare riponetelo in un ambiente riparato tenendo umido il terreno.

Altra pratica é l'innesto questo può essere a spacco,a intarsio laterale,a penna,a scudetto,a corona. Le operazioni devono essere abbastanza veloci per non far asciugare i tagli effettuati sulla marza e sul porta-innesto. Attrezzi:forbici,coltello,mastice,nastro.

Innesto a spacco .Scegliere una pianta adatta a fare da portainnesto,a metà inverno scegliere un'altra pianta da cui prelevare alcuni rami o steli rami (marze) di legno duro lunghi circa 20 cm.Interratele 10/12 cm in un luogo fresco(nord)in modo che le gemme dei rametti siano meno sviluppate di quelle del porta-innesto.In primavera quando la linfa risale ,tagliate il porta-innesto a cm.20 da terra per piante da frutta, quasi al livello del terreno per piante ornamentali.Estraete le marze dal terreno prendete quella con il diametro quasi uguale alla cima del porta-innesto e tagliatela al di sopra della 4 o 5 gemma, dalla parte opposta (base della marza ) fate un taglio obbliquo lungo cm 4 scarsi(angolazione e inclinazione uguale al taglio sulla base del porta-innesto).Per aumentare l'adesione fra i due e solidità si aggiunge la lingua.Quest'ultima non é altro che un taglio verticale fatto sulle due inclinazioni profondo 1cm.su 1/3 del diametro.Legare con nastro in politene.Applicare mastice per alberi sulla cima della marza.

Innesto a spacco terminale . Estrarre la marza dal terreno fare un taglio obbliquo sul terminale della stessa sopra una gemma .Dalla parte della base effettuare due tagli opposti lunghi circa cm.4 (forma a cuneo).Sul porta-innesto fare un taglio verticale lungo cm.4 verso il basso .Incuneare nel taglio del porta-innesto la marza preparata, in modo che resti esposta una piccola parte di superficie. Fasciare la zona dell'innesto con nastro di politene. Applicare mastice sopra all'apice della marza.(Betulle,Ciliegi da fiore,meli da fiore,Sorbo degli uccelli,Castagno,Cotoneaster

Innesto a intarsio laterale. Alla base della marza fate due tagli di sbieco lunghi cm.4 con un coltello uno opposto all'altro. Sul porta innesto incidere lo stesso da cm.5 verso il basso per cm.4.Con cautela piegare verso l'esterno il porta-innesto ,in modo da inserire il cuneo della marza di lato.Fasciare con nastro di politene.Quando le due parti si sono unite, togliere la fasciatura e tagliare gradualmente sopra il porta-innesto ( in due tagli a distanza di 30gg.) .Applicare mastice sul taglio.(Aceri Giapponesi,Betulle,Rododendri)

Innesto laterale a penna. Eseguite un taglio obbliquo verso la base della marza,dalla parte opposta fare un taglietto a cuneo. Sul porta-innesto ripulire delle foglie per cm.15 il tratto inferiore, verso il fondo praticare un taglio lungo cm.4.Alla base del taglio intaccare leggermente inclinato verso il porta-innesto,eliminare il tratto, fate aderire la marza al porta-innesto legarli con nastro il politene. A saldatura avvenuta tagliare gradulmente il porta-innesto masticizzare i tagli.(conifere in genere)

Innesto a scudetto.(tra maggio-agosto) Sul porta-innesto eliminare tutte le foglie e rametti basili fino a cm.30 da terra.Praticare nella corteccia del porta-innesto una incisione a T.Scegliere un rametto ,levargli le foglie ma lasciando per ciascuna cm.1 di picciolo attaccato.Fare un taglio superficiale circa mm 6 più in basso della gemma matura e superarla di cm.3.Piegare il lembo di corteccia per estarre il picciolo e inserire nel porta-innesto con taglio a T. Tagliare la coda sopra la gemma.Fasciare con nastro lasciando fuori la gemma con il picciolo.Quando la gemma si sarà saldata al porta innesto togliere la legatura. A fine inverno recidere la parte superiore del porta-innesto proprio sopra la gemma.(Mandorlo,Melo,Ciliegio,Pesco,Rose,Susino.Altre)

Innesto a intarsio semplice, si procede sul porta-innesto, si fa penetrare il coltello verso il basso sp.mm.6 lungo cm.4 con inclinazione verso l'interno del fusto ,cercando di fare un taglio simile per fare aderire il frammento della gemma. Intaccare la marza e asportando la gemma stessa. Unire i due soggetti ,fasciare con nastro lasciando fuori la gemma con il picciolo.Quando la gemma si sarà saldata al porta innesto togliere la legatura. A fine inverno recidere la parte superiore del porta-innesto proprio sopra la gemma.

Innesto a corona. si pratica in primavera,quando le piante sono in succhio si utilizza per ringiovanire un albero o per cambiarne la varietà, soprattutto sulle piante da frutto.Scegliere una pianta adatta a fare da portainnesto,a metà inverno scegliere un'altra pianta da cui prelevare alcuni rami o steli rami (marze) di legno duro lunghi circa 20 cm.Interratele 10/12 cm in un luogo fresco(nord)in modo che le gemme dei rametti siano meno sviluppate di quelle del porta-innesto. Si procede tagliando tutta la vegetazione della pianta porta-innesto, lasciando solo il fusto, alto da terra circa un metro o poco più. Quindi si praticano alcune incisioni verticali sul fusto, che vanno a tagliare solo lo strato di corteccia; le incisioni devono essere distanziate di almeno 5-8 cm tra loro. Distaccare la corteccia dal fusto attorno al taglio praticato con un coltello,attenzione a non tagliare il lembo di corteccia. Preparare le marze tagliandola alla base cm 4 di lunghezza e in diagonale a rientrare verso il centro della marza, in modo che la superficie della marza risulti appuntita e ben appiattita; quindi inserire la marza nello spacco precedentemente preparato, in modo che la superficie aderisca perfettamente al tronco. Appena al di sopra della superficie lasciate 3/4 gemme l'ultima deve guardare verso l'esterno. Avvolgere più volte attorno al fusto ed alle marze nastro per innesti.Ricoprire tutte le superfici di taglio con del mastice per potatura Nell’arco di alcune settimane le,marze dovrebbero germogliare.


Roero il 3/4/2015, 22:51
Re:Radicazione Talee
Pluto: sbaglio o nella foto sopra c'è un vaso di aloe arborescens?
Io ne ho parecchie e molto più grandi, le uso contro il mal di stomaco e funzionano alla grande.

sabin il 4/4/2015, 8:03
Re:Radicazione Talee
Discussione interessante. Leggerò con calma.
Intanto accenno l'argomento che mi interessa, ovvero.
Una vite da tavola, che dia pochi problemi di malattie,
adattabile in clima con forti escursioni termiche tra giorno e notte.
Dato che l'acquisto della vite innestata è altamente inaffidabile,
spesso dopo due anni ci si accorge che non è la razza che si desiderava,
l'unica via è la talea

calcola il 4/4/2015, 15:41
Re:Radicazione Talee
Sabin, la vite europea è soggetta a numerosi parassiti, quello che cerchi non esiste. L'unica via è quella delle numerose varietà ibride tra la vite vinifera e le viti americane, sono molto resistenti ed alcune adatte come uva da tavola. Il loro principale difetto è il gusto fragola dei loro frutti, ma non è forte in tutti gli ibridi in alcuni quasi non si sente. Molti ibridi interessanti sono stati prodotti fino agli anni 40 in Sicilia ed in Piemonte, forse potresti reperire qualcosa presso i campi di collezione delle facoltà di agraria.

pluto1962 il 4/4/2015, 17:25
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (Roero, 04/04/2015 15:41:29 ) [quote]Pluto: sbaglio o nella foto sopra c'è un vaso di aloe arborescens?
Io ne ho parecchie e molto più grandi, le uso contro il mal di stomaco e funzionano alla grande.

Si é l'aloe ha molte proprietà come la prepari per prenderla?

pluto1962 il 4/4/2015, 17:40
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (sabin, 04/04/2015 17:25:26 ) [quote]Discussione interessante. Leggerò con calma.
Intanto accenno l'argomento che mi interessa, ovvero.
Una vite da tavola, che dia pochi problemi di malattie,
adattabile in clima con forti escursioni termiche tra giorno e notte.
Dato che l'acquisto della vite innestata è altamente inaffidabile,
spesso dopo due anni ci si accorge che non è la razza che si desiderava,
l'unica via è la talea

Se ti può essere utile qui ci sono quasi tutti i tipi di uva,da vino e da tavola



sabin il 6/4/2015, 9:28
Re:Radicazione Talee
Purtroppo con i nomi delle viti ci sono molte somiglianze,
nell'acquisto ci si affida al commerciante,
ma di solito non riescono a soddisfare i desideri del cliente.
Ad esempio, uva italia, ha i chicchi troppo grossi, e si ammala facilmente.
Alcuni moscati hanno i chicchi troppo piccoli.

In questo momento sono in attesa di pagare dei prodotti che ho scelto.
Voglio provare un acquisto a vista, voglio tentare con 4 viti di "Victoria", dovrebbe avere chicchi medio grandi.
e 3 viti di "Regina", chicco grande, probabilmente simile a "Uva Italia".

Ho scelto anche un
pluto1962 il 6/4/2015, 9:38
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (sabin, 06/04/2015 09:28:16 ) [quote]Purtroppo con i nomi delle viti ci sono molte somiglianze,
nell'acquisto ci si affida al commerciante,
ma di solito non riescono a soddisfare i desideri del cliente.
Ad esempio, uva italia, ha i chicchi troppo grossi, e si ammala facilmente.
Alcuni moscati hanno i chicchi troppo piccoli.

In questo momento sono in attesa di pagare dei prodotti che ho scelto.
Voglio provare un acquisto a vista, voglio tentare con 4 viti di "Victoria", dovrebbe avere chicchi medio grandi.
e 3 viti di "Regina", chicco grande, probabilmente simile a "Uva Italia".

Ho scelto anche un
lasalute il 6/4/2015, 9:46
Re:Radicazione Talee
Ormai c'è sempre meno gente che si fa il vino in casa. Anch'io dai miei avevamo alcune righe di viti ma abbiamo tolto tutto.

pluto1962 il 6/4/2015, 9:57
Re:Radicazione Talee
Anchio ho solo una quindicina di piante vite a pergola,avevo anche una pergola di kiwi ma l'anno scorso stranamente si sono seccate ben quattro piante erano vecchie ma all'improvviso perse foglie e spingendole sono cadute, le radici non c'erano più .E'sempre peggio combattere contro parassiti e malattie funghicida non c'é pianta immune, se non dai il prodotto apposta non viene più niente,anzi si secca pure la pianta ma!!!!

sabin il 6/4/2015, 20:52
Re:Radicazione Talee
Faccio circa 250 litri di vino, con metodi semplici, tipo
un palo di legno per ogni vite, e niente fili di ferro.
I momenti critici per le malattie sono i temporali estivi,
intervengo subito con zolfo in polvere, e se l'infezione parte
faccio lavaggi con acqua e prodotti specifici.
Altro momento critico è la cantina. Ma se sia ha una cantina che
si mantiene sui 15 gradi i rischi sono minimi.
Uso un contenitore di acciaio.

pluto1962 il 6/4/2015, 21:16
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (sabin, 06/04/2015 20:52:10 ) [quote]Faccio circa 250 litri di vino, con metodi semplici, tipo
un palo di legno per ogni vite, e niente fili di ferro.
I momenti critici per le malattie sono i temporali estivi,
intervengo subito con zolfo in polvere, e se l'infezione parte
faccio lavaggi con acqua e prodotti specifici.
Altro momento critico è la cantina. Ma se sia ha una cantina che
si mantiene sui 15 gradi i rischi sono minimi.
Uso un contenitore di acciaio.

scusami spiegami come fai a far sorreggere i tralci e il momento in cantina é interessante perché anche per me lì non é per niente facile.

kekko.alchemi il 6/4/2015, 21:40
Re:Radicazione Talee
Io ho un azienda vitivinicola, Frascati DOC, se volete qualche info su vino ecc... sono a disposizione!
Per l'uva da tavola invece, andate sicuri sull'uva sultanina!! Se l'assaggiate non potrete più farne a meno. E' buonissima, e la cosa più bella è che non ha semi!! Vi è mai capitato di masticare i semi? Che schifo... L'uva sultanina non ne ha, e ha un gusto buonissimo, non a caso era l'uva del Sultano

pluto1962 il 6/4/2015, 21:49
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (kekko.alchemi, 06/04/2015 21:40:49 ) [quote]Io ho un azienda vitivinicola, Frascati DOC, se volete qualche info su vino ecc... sono a disposizione!
Per l'uva da tavola invece, andate sicuri sull'uva sultanina!! Se l'assaggiate non potrete più farne a meno. E' buonissima, e la cosa più bella è che non ha semi!! Vi è mai capitato di masticare i semi? Che schifo... L'uva sultanina non ne ha, e ha un gusto buonissimo, non a caso era l'uva del Sultano

Io a volte prendo l'uva da tavola a Colonna é di strada per tornare a casa.

pluto1962 il 6/4/2015, 22:05
Re:Radicazione Talee
Spiega come si passa dalla macinazione alla fase finale (vino) per sapere se sbaglio qualcosa.Tempi,accorgimenti grazie

kekko.alchemi il 6/4/2015, 23:12
Re:Radicazione Talee
Nessuna macinazione, per iniziare, bisogna togliersi dalla testa tutte quelle credenze popolari che portano alla fine a fare aceto più che vino ^_^
Per cominciare bisogna sapere che un buon vino bianco va prodotto facendo fermetare il mosto decantato e pulito da ogni sedimento, raspo e acini. Per far questo bisogna spremere in modo soffice i grappoli d'uva, il mosto ottenuto, NON deve contenere raspi e acini. A questo punto si porta il mosto ottenuto a circa 4 °C, e lo si lascia così per 24 ore. A questa temperatura tutti i sedimenti flocculano e si depositano sul fondo. Si aspira quindi pian piano il fiore di mosto dalla superficie e si decanta in un nuovo contenitore.
Il risultato ottenuto fin qui, è un mosto perfettamente limpido e cristallino come il vino finale (toglietevi dalla testa il mosto torbido come fango). A questo punto abbiamo due soluzioni o si inoculano nel mosto dei ceppi di lieviti selezionati (a volte dalla cantina stessa), oppure si attende che i pochi lieviti rimasti nel mosto si moltiplichino e diano inizio alla fermentazione.

La pulizia a 4 °C dei mosti è fondamentale, in quanto oltre ad allontanare tutte le impurità presenti durante la spremitura, si allontanano gran parte degli acetobacter, responsabili della volatile alta nei vini casarecci (percentuale di aceto). Io consiglio in genere un inoculo di ceppi di lieviti selezionati, in modo da far prendere loro il sopravvento ed essere sicuri del buon risultato. Ad ogni modo, scelto il modo di procedere, il mosto ancora chiaro e cristallino, va fatto fermetare per circa 15 giorni (dipende dal grado zuccherino) ad una temperatura controllata di 18 °C.
In azienda abbiamo dei grandi radiatori in acciaio inox immersi nelle vasche di fermentazione, ma in antichità (e si può fare ancora oggi) si può mettere il mosto a fermentare in grotta o in cantine sotteranee per mantenere sempre fresca e costante la temperatura. E' fondamentale però che i locali siano ben areati, perchè la CO2 che si sviluppa durante la fermentazione, è letale in quanto satura l'ambiente privandolo dell'ossigeno (molte persone ci hanno rimesso le penne).

Bene se siete arrivati fin qui, sarete stati molto bravi. Tenere la temperatura costante a 18 °C durante la fermentazione, è importantissimo, perchè permette di preservare tutti gli alcoli nobili responsabili del profumo fruttato del vino. E' altresì importante, perchè la bassa temperatura ostacola ancora la riproduzione degli acetobacter.
Passati i 15 giorni di fermentazione controllata, quando le bollicine si affievoliscono e non si sente più fermentare, spillate nuovamente il pulito dalla superficie, scartando il fondo (la feccia) dove risiederanno lieviti morti e vivi.
Lasciate riposare ancora per una decina di giorni, e filtrate quindi con un filtro a cartoni, sacco, filtrina fossile o quello che preferite. Potrebbero essere necessari diverse fasi di passaggio prima di arrivare alla brillantezza e trasparenza finale.

Il vino ora pronto, sarà novello (termine utilizzato in genere per i rossi, che hanno però tutto un altro procedimento di fermentazione), e avrà il tipico sapore un po' acerbo. Sarà ora necessario sigillare perfettamente dall'aria il vino, per non permettere alle spore presenti nell'aria di rovinare il prodotto. Lasciando passare qualche mese, arrivando anche fino a Natale, avverrà spontaneamente la fermentazione malolattica, processo nel quale l'acido malico si trasforma in lattico, donando al vino il sapore finale gradevole e abboccato. In questa fase, il vino acquisirà anche un leggero sapore frizzantino, in quanto questa conversione oltre a produrre acido lattico produce anche CO2.

Imbottigliate e servite fresco in tavola! E buona bevuta a tutti!! :lol:

PS: Se volete apriamo un post dedicato a tutto questo, in quanto ho parlato delle fasi principali, ma esistono centinaia di sfumature che donano al vino carattere, profumi, corpo, conservazione...

Kekko

sabin il 7/4/2015, 8:11
Re:Radicazione Talee
Chi usa il metodo del palo, i tralci li raccoglie a mazzetto,
io li lego con il laccio di gomma verde, che successivamente, un paio di volte,
lo sposto a salire, raccogliendo nuovi tralci.
Le viti sono San Giovese e si Syrah, solitamente mi danno pochi problemi di
malattie, ma ultimamente il clima fa scherzetti estivi, se
i temporali estivi fossero la norma, questo metodo di raccogliere i tralci sarebbe da cambiare.

Mentre in cantina (vino rosso).
Pigio l'uva con la macchinetta che separa il raspo,
e lascio i cocci in un contenitore pvc da 500 litri,
un paio di volte al giorno rimescolo il tutto,
dopo almeno 5 giorni, passo alla separazione e spremitura con torchio.
Lo lascio fermentare in un contenitore di vetroresina, (se il
locale è freddo la fermentazione avrà difficoltà ad avviarsi)
Quando finisce di fermentare (circa 20gg) lo travaso nel contenitore
di acciaio nella stanza fresca, con questo travaso si toglie
circa il 70% dei residui (feccia).
Mai usato lieviti, o prodotti stabilizzanti

kekko.alchemi il 7/4/2015, 11:35
Re:Radicazione Talee
Per il rosso il discorso dei lieviti serve meno, perchè questi sono contenuti nella pruina, una cera naturale che riveste i chicci d'uva. Durante la spremitura i lieviti vengono a contatto con il mosto ed inizia la fermentazione. Nei rossi, visto che gli acini restano per più tempo immersi nel mosto, e non si effettua la flocculazione a freddo, i lieviti hanno più possibilità di passare nel mosto. Il problema di questo metodo è che nella pruina sono contenuti diverse decine di ceppi diversi, buoni e cattivi. Per ottenere un buon prodotto, bisogna selezionarli con vari metodi, altrimenti vien fuori un prodotto mediocre.

Kekko

pluto1962 il 7/4/2015, 23:10
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (kekko.alchemi, 07/04/2015 11:35:22 ) [quote]Nessuna macinazione, per iniziare, bisogna togliersi dalla testa tutte quelle credenze popolari che portano alla fine a fare aceto più che vino ^_^
Per cominciare bisogna sapere che un buon vino bianco va prodotto facendo fermetare il mosto decantato e pulito da ogni sedimento, raspo e acini. Per far questo bisogna spremere in modo soffice i grappoli d'uva, il mosto ottenuto, NON deve contenere raspi e acini. A questo punto si porta il mosto ottenuto a circa 4 °C, e lo si lascia così per 24 ore. A questa temperatura tutti i sedimenti flocculano e si depositano sul fondo. Si aspira quindi pian piano il fiore di mosto dalla superficie e si decanta in un nuovo contenitore.
Il risultato ottenuto fin qui, è un mosto perfettamente limpido e cristallino come il vino finale (toglietevi dalla testa il mosto torbido come fango). A questo punto abbiamo due soluzioni o si inoculano nel mosto dei ceppi di lieviti selezionati (a volte dalla cantina stessa), oppure si attende che i pochi lieviti rimasti nel most
o si moltiplichino e diano inizio alla fermentazione.

La pulizia a 4 °C dei mosti è fondamentale, in quanto oltre ad allontanare tutte le impurità presenti durante la spremitura, si allontanano gran parte degli acetobacter, responsabili della volatile alta nei vini casarecci (percentuale di aceto). Io consiglio in genere un inoculo di ceppi di lieviti selezionati, in modo da far prendere loro il sopravvento ed essere sicuri del buon risultato. Ad ogni modo, scelto il modo di procedere, il mosto ancora chiaro e cristallino, va fatto fermetare per circa 15 giorni (dipende dal grado zuccherino) ad una temperatura controllata di 18 °C.
In azienda abbiamo dei grandi radiatori in acciaio inox immersi nelle vasche di fermentazione, ma in antichità (e si può fare ancora oggi) si può mettere il mosto a fermentare in grotta o in cantine sotteranee per mantenere sempre fresca e costante la temperatura. E' fondamentale però che i locali siano ben areati, perchè la CO2 che si sviluppa durante la fermentaz
ione, è letale in quanto satura l'ambiente privandolo dell'ossigeno (molte persone ci hanno rimesso le penne).

Bene se siete arrivati fin qui, sarete stati molto bravi. Tenere la temperatura costante a 18 °C durante la fermentazione, è importantissimo, perchè permette di preservare tutti gli alcoli nobili responsabili del profumo fruttato del vino. E' altresì importante, perchè la bassa temperatura ostacola ancora la riproduzione degli acetobacter.
Passati i 15 giorni di fermentazione controllata, quando le bollicine si affievoliscono e non si sente più fermentare, spillate nuovamente il pulito dalla superficie, scartando il fondo (la feccia) dove risiederanno lieviti morti e vivi.
Lasciate riposare ancora per una decina di giorni, e filtrate quindi con un filtro a cartoni, sacco, filtrina fossile o quello che preferite. Potrebbero essere necessari diverse fasi di passaggio prima di arrivare alla brillantezza e trasparenza finale.

Il vino ora pronto, sarà novello (termine u
tilizzato in genere per i rossi, che hanno però tutto un altro procedimento di fermentazione), e avrà il tipico sapore un po' acerbo. Sarà ora necessario sigillare perfettamente dall'aria il vino, per non permettere alle spore presenti nell'aria di rovinare il prodotto. Lasciando passare qualche mese, arrivando anche fino a Natale, avverrà spontaneamente la fermentazione malolattica, processo nel quale l'acido malico si trasforma in lattico, donando al vino il sapore finale gradevole e abboccato. In questa fase, il vino acquisirà anche un leggero sapore frizzantino, in quanto questa conversione oltre a produrre acido lattico produce anche CO2.

Imbottigliate e servite fresco in tavola! E buona bevuta a tutti!! :lol:

PS: Se volete apriamo un post dedicato a tutto questo, in quanto ho parlato delle fasi principali, ma esistono centinaia di sfumature che donano al vino carattere, profumi, corpo, conservazione...

Kekko

Vero esperto del ramo non c'é che dire complimenti

PinoTux il 9/4/2015, 0:40
Re:Radicazione Talee
Io sono un amante dei rossi locali, come quelli del Collio Goriziano, e per vari motivi non ho molta simpatia per i bianchi, ma il frascati di kekko è davvero speciale!
È già passato quasi un anno da quando ci siamo incontrati e mi rammarico di non aver potuto accettare l'invito a visitare le sue cantine, ma spero di rimediare in futuro!

Roero il 9/4/2015, 1:38
Re:Radicazione Talee
Chi immaginava che il nostro Kekko.alchemi fosse un tale intenditore di vini.............complimenti.

pluto1962 il 9/4/2015, 19:36
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (sabin, 09/04/2015 01:38:59 ) [quote]Chi usa il metodo del palo, i tralci li raccoglie a mazzetto,
io li lego con il laccio di gomma verde, che successivamente, un paio di volte,
lo sposto a salire, raccogliendo nuovi tralci.
Le viti sono San Giovese e si Syrah, solitamente mi danno pochi problemi di
malattie, ma ultimamente il clima fa scherzetti estivi, se
i temporali estivi fossero la norma, questo metodo di raccogliere i tralci sarebbe da cambiare.
Bella descrizione non é che puoi fare una foto di come vengono coltivate col tuo metodo grazie ciao
Mentre in cantina (vino rosso).
Pigio l'uva con la macchinetta che separa il raspo,
e lascio i cocci in un contenitore pvc da 500 litri,
un paio di volte al giorno rimescolo il tutto,
dopo almeno 5 giorni, passo alla separazione e spremitura con torchio.
Lo lascio fermentare in un contenitore di vetroresina, (se il
locale è freddo la fermentazione avrà difficoltà ad avviarsi)
Quando finisce di fermentare (circa 20gg) lo travaso nel contenitore
di acciaio nella stanza fresca, con questo travaso si toglie
circa il 70% dei residui (
feccia).
Mai usato lieviti, o prodotti stabilizzanti


Bella descrizione non é che puoi fare una foto di come vengono coltivate col tuo metodo grazie ,ciao .Scusa l'errore ho inserito male la domanda

sabin il 9/4/2015, 19:59
Re:Radicazione Talee
Ho una foto che avevo inserito nel 2010



pluto1962 il 9/4/2015, 20:15
Re:Radicazione Talee
Viene forte di gradazione il vino nella tua zona

sabin il 10/4/2015, 22:29
Re:Radicazione Talee
Le viti di San Giovese e Syrah Quando va male fa 18 gradi,
poi aggiungendo altre viti e pergolati si scende di quasi 2 gradi.
Sono a quota 860 metri.

kekko.alchemi il 10/4/2015, 22:37
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (PinoTux, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]
È già passato quasi un anno da quando ci siamo incontrati e mi rammarico di non aver potuto accettare l'invito a visitare le sue cantine, ma spero di rimediare in futuro!


Quando vuoi sei sempre il benvenuto!!!

CITAZIONE (Roero, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]Chi immaginava che il nostro Kekko.alchemi fosse un tale intenditore di vini.............complimenti.

CITAZIONE (pluto1962, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]
Vero esperto del ramo non c'é che dire complimenti


Grazie a tutti, se passate dalle parti dei Castelli Romani l'invito vale anche per voi!!

CITAZIONE (sabin, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]Le viti di San Giovese e Syrah Quando va male fa 18 gradi


18 gradi babo, o 18 gradi alcol?

sabin il 10/4/2015, 22:48
Re:Radicazione Talee
Si, gradi babo (zucchero)

pluto1962 il 10/4/2015, 23:04
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (kekko.alchemi, 10/04/2015 22:48:50 ) [quote]CITAZIONE (PinoTux, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]
È già passato quasi un anno da quando ci siamo incontrati e mi rammarico di non aver potuto accettare l'invito a visitare le sue cantine, ma spero di rimediare in futuro!


Quando vuoi sei sempre il benvenuto!!!

CITAZIONE (Roero, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]Chi immaginava che il nostro Kekko.alchemi fosse un tale intenditore di vini.............complimenti.

CITAZIONE (pluto1962, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]
Vero esperto del ramo non c'é che dire complimenti


Grazie a tutti, se passate dalle parti dei Castelli Romani l'invito vale anche per voi!!

CITAZIONE (sabin, 10/04/2015 22:29:37 ) [quote]Le viti di San Giovese e Syrah Quando va male fa 18 gradi


18 gradi babo, o 18 gradi alcol?

Attenzione agli inviti io sono vicino

kekko.alchemi il 10/4/2015, 23:04
Re:Radicazione Talee
Ok! ;)
Per chi non lo sapesse il grado Babo, è un unità di misura che si usa per la gradazione zuccherina. Dal grado zuccherino si può ricavare il grado alcolico moltiplicando il grado babo per 0,66. Nel caso del nostro amico Sabin, un grado Babo di 18, corrisponde a 11,88 gradi alcolici (18x0,66). Nella realtà non tutto lo zucchero viene convertito durante la fermentazione, quindi un grado realistico è di circa 11,5 gradi alcolici. A proposito di fermentazione, se volete affrontiamo chimicamente cosa avviene, ma è solo "noiosa" chimica...

kekko.alchemi il 10/4/2015, 23:07
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (pluto1962, 10/04/2015 23:04:26 ) [quote]
Attenzio
ne agli inviti io sono vicino


Se capiti dalle parti di Grottaferrata passa volentieri!!

pluto1962 il 10/4/2015, 23:11
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (sabin, 10/04/2015 23:04:26 ) [quote]Le viti di San Giovese e Syrah Quando va male fa 18 gradi,
poi aggiungendo altre viti e pergolati si scende di quasi 2 gradi.
Sono a quota 860 metri.

Stai bello altino l'importante che il vino viene buono, almeno non paghi l'imu agricola sopra 600m. Si paga sotto i 600 li hanno acchiappati tutti, prima era sotto 300 a forse con la stessa tassa la prossima volta arrivano a 900 vanno di 300 in 300 così sono rimaste solo le Alpi e gli Appennini.

pluto1962 il 10/4/2015, 23:21
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (kekko.alchemi, 10/04/2015 23:11:44 ) [quote]Ok! ;)
Per chi non lo sapesse il grado Babo, è un unità di misura che si usa per la gradazione zuccherina. Dal grado zuccherino si può ricavare il grado alcolico moltiplicando il grado babo per 0,66. Nel caso del nostro amico Sabin, un grado Babo di 18, corrisponde a 11,88 gradi alcolici (18x0,66). Nella realtà non tutto lo zucchero viene convertito durante la fermentazione, quindi un grado realistico è di circa 11,5 gradi alcolici. A proposito di fermentazione, se volete affrontiamo chimicamente cosa avviene, ma è solo "noiosa" chimica...

Molto interessante il sistema per arrivare alla gradazione realistica del vino.

sabin il 17/5/2015, 10:54
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (pluto1962, 10/04/2015 23:21:52 ) [quote]CITAZIONE (sabin, 09/04/2015 01:38:59 ) [quote]Chi usa il metodo del palo, i tralci li raccoglie a mazzetto,
io li lego con il laccio di gomma verde, che successivamente, un paio di volte,
lo sposto a salire, raccogliendo nuovi tralci.
Le viti sono San Giovese e si Syrah, solitamente mi danno pochi problemi di
malattie, ma ultimamente il clima fa scherzetti estivi, se
i temporali estivi fossero la norma, questo metodo di raccogliere i tralci sarebbe da cambiare.
Mentre in cantina (vino rosso).
Pigio l'uva con la macchinetta che separa il raspo,
e lascio i cocci in un contenitore pvc da 500 litri,
un paio di volte al giorno rimescolo il tutto,
dopo almeno 5 giorni, passo alla separazione e spremitura con torchio.
Lo lascio fermentare in un contenitore di vetroresina, (se il
locale è freddo la fermentazione avrà difficoltà ad avviarsi)
[
br]Quando finisce di fermentare (circa 20gg) lo travaso nel contenitore
di acciaio nella stanza fresca, con questo travaso si toglie
circa il 70% dei residui (
feccia).
Mai usato lieviti, o prodotti stabilizzanti


Bella descrizione non é che puoi fare una foto di come vengono coltivate col tuo metodo grazie ,ciao .Scusa l'errore ho inserito male la domanda

Questo è il primo stadio.
Man mano che crescono i sarmenti, risistemo il laccio,
e vado defogliando le viti con troppe foglie.


pluto1962 il 17/5/2015, 11:09
Re:Radicazione Talee
Bravo Sabin potresti fare anche una foto man mano di come tieni la defogliazione sul palo, togli quelle vicino il grappolo che si sta formando?

Leonanton il 18/5/2015, 0:42
Re:Radicazione Talee
CITAZIONE (kekko.alchemi, 17/05/2015 11:09:18 ) [quote]Ok! ;)
A proposito di fermentazione, se volete affrontiamo chimicamente cosa avviene, ma è solo "noiosa" chimica...


vai kekko dacci qualche nozione delle attività dei microrganismi e dei loro metaboliti che portano alla vinificazione!



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