mercurio_silicio il 3/2/2017, 1:12
il filtro di grafene trasparente con nanobuchi
L'acqua distillata entra dentro quella salata.
L'acqua salata preme contro il filtro di grafene trasparente.
Dal filtro esce acqua distillata che cadendo fa girare una turbina.
La turbina fa girare l'alternatore.
L'alternatore produce elettricità.
mercurio_calcio il 8/2/2017, 20:33
Re: il filtro di grafene trasparente con nanobuchi
Il filtro di grafene è spesso un atomo quindi sebbene che è resistente, il filtro va affiancato da altri 2 filtri di plastica.
Quei 2 filtri di plastica devono avere dei fori da un decimo di millimetro diametro.
Se confrontiamo un decimo di millimetro di diametro con lo spessore di un atomo, ci rendiamo conto che il filtro di grafene è piuttosto delicato.
E' delicato nonostante sia protetto da 2 filtri di plastica spessi 4 mm e anche di più.
D'altronde la resistenza al passaggio dell'acqua è inversamente proporzionale allo spessore del filtro di grafene, per cui se vogliamo resistenza quasi nulla, dobbiamo mettere lo spessore di un atomo.
Se la grande membrana in poliammide spinge forte verso l'alto, da qualche parte la pressione deve sfogarsi e si sfoga proprio li dove c'è lo spessore spesso un atomo, cioè dove c'è resistenza quasi nulla al passaggio dell'acqua.
Ovviamente cade acqua distillata perché le molecole di cloruro di sodio sono più grosse e non possono passare attraverso i nano buchi.
Nano buchi che si trovano sulla pellicola di grafene.
Si ricorda che il grafene è impermeabile e per renderlo semi impermeabile è necessario fare dei nano buchi.
I nano buchi sono eseguiti mediante procedimento chimico.
La produzione dei minuscoli fori nel grafene avviene grazie a un processo in due fasi.
In una prima fase il grafene è bombardato con ioni di gallio che perturbano i legami tra gli atomi carbonio.
Poi, in una seconda fase, il grafene viene inciso con una soluzione ossidante che reagisce fortemente con i legami perturbati, producendo un foro in ogni punto che viene colpito dagli ioni di gallio.
Controllando il tempo che il foglio di grafene rimane nella soluzione ossidante, i tecnici possono controllare la dimensione media dei pori.
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